Motto


"Chi scende, non sale; chi sale, non zucchero; chi scende, zucchero".



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martedì 22 ottobre 2013

"Ti preferisco cazzone!!!". Ritorno in grande stile dei Rengoni.

Così si rivolge la sempre più cerea (nel senso che non muta mai d'espressione) Nico Fehlbehrbauhm al fratellino Stefano Calimero, che nel frattempo sta intavolando una relazione di sesso feroce con una che è "peggio di una zècca", ignaro del fatto che un'autostoppista disprassica gli si parerà davanti a metà episodio per fingere di farsi mettere sotto, quindi sedurlo con un sorriso da donna gatto ad alto tasso erotico.
Ma i Rengoni sono così, ormai lo sappiamo, a "Una grande famiglia" tutto avviene esattamente al contrario di quanto ci si aspetta. Partita la consegna del silenzio sul ritorno in vita di Edoardo (dura da far digerire alla suocera in pectore della Fehlbehrbauhm, ovvero la madre del cessivendolo), il dramma di casa Rengoni, oltre alla tortura del "te" al posto del "tu" per esigenze gaddiane,  si sostanzia in poche, semplici unità:
1) Il povero Gassman paga pegno alla resurrezione esprimendosi in un lombardo superaperto con la pronuncia della "e" che ancora un po' e gli sale del pancreas. Del resto l'ibridazione romanesco-brianzola serve a far digerire al pubblico di area una verità che nella prima serie, concepita, giova ricordarlo, sub Berluscam, era pressoché improponibile, ma che ora, in tempi di larghe intese, condanne per frode fiscale e Dudù prossimi a finire in pentola, si può dire: ebbene sì, il rampollo di casa Rengoni, uomo del nord leghista brianzolo, È UN CRETINO COSMICO, altro che onesto imprenditore con qualche peccatuccio di gestione. 110 milioni di euro di buco a causa di speculazioni sbilenche e prestiti usurari di varia natura ("ma ne ho già recuperati 20, gli altri 90 dopodomani", però, meglio di Saccomanni...) lo obbligano a vestirsi penitenzialmente di nero per tutto l'episodio (anche se c'è una motivazione ulteriore, ne parleremo) e girare come un paria per casa rassicurando tutti che no, non è finita finita, fidatevi, ho combinato il guaietto ma adesso aggiusto tutto. Incredibile come il mutar di scenario politico in Italia ricada ad effetto immediato sull'impianto ideologico delle fiction.

Sì, pronto, dieci pizze alla stricnina, grazie!
2) Si diceva del nero- pece della mise gassmaniana: di classe senza dubbio, ma forse mirato anche a nascondere un fenomeno che invece traspare con inquietante ricorsività se si guardano gli altri maschi della specie. Sarà che il boom di ascolti della prima serie si è tradotto in copiose libagioni collettive a fine riprese, fatto sta che Ernestino detto Tino, Stefano e Nicolò sono ingrassati paurosamente. Il bambino addirittura è più largo che lungo, e ciò nonostante sia cresciuto di tre spanne rispetto alla prima serie e sia passato da una pronuncia vagamente ciociara ad un brianzolo da manuale.

Piccolo, ti sei mangiato la maestra con tutta la classe?
 
Stefano è pressoché incassato nelle spalle e quando si fionda da Edoardo per domandargli il perché e il percome dell'insabbiamento della verità sul suo famoso incidente, si muove come una specie di Pokémon dispeptico;

Per pietà, dammi del seltz....
 Nicolò, con una pronuncia appena appena meno monocorde dell'altra volta, contempla sazio e gonfio, oltreché reduce da uno scrub facciale con la torba, la rinascita della fabbrica e si sbaciucchia il pitturista tra una damigiana di pop-corn e l'altra.

La biografia di Harry Styles? Mmmmmhhh, forse ce l'ho...
 
Ragazzi, la parola d'ordine è fitness, ricordatevelo.
3) Serafina viene disintegrata dal Capofamiglia al minuto numero 5 della puntata e sparisce per sempre; Quella Di Troppo fa trovare a Raoul cassetti aperti e vuoti e attaccapanni solitari; Chiara ha un attacco di biancanevite, sbriciola test di gravidanza con furia compressa, fa la santarellina offesa, ma non cede, proprio non cede; Laura (Sonia, why, e soprattutto, because?) non accetta, no, non ce la fa e non accetta la gaiezza di Nicolò, intanto però permette a tutta la famiglia di sfotterla ("Da te mi aspetterei minimo una citazione biblica!") e sarebbe lì lì per spifferare in Questura le criticità di Edoardo, però alla fine, in tempi di Papa Francesco, anche lei si modera. Cioè si riduce ad ancor meno di prima. Sonia, datti malata (ah, ma tanto ormai hanno girato...); Nico rimane scemamente indecisa a tutto fino a tre quarti di puntata, quando ripiomba chez son céssiste amoureux durante l'ennesima riunione e gli annuncia che stanno per riprodursi, poi scappa: la ritroviamo appena fuori dalla cesseria, elegiacamente seduta su un water lasciato lì nel parcheggio a chiedersi se sono pronti ad avere un figlio. Il cessivendolo, che nella realtà di cognome fa Guanciale, e gli effetti sulla faccia si vedono tutti, dice che lui non mancherà mai. Ah, però. Valentina sta chiusa in camera, chiamatela se serve. Cioè, le femminelle della serie sembrano essere state liofilizzate, i loro ruoli ridotti e limati per far spazio a tutto il dramma professional- poliziesco del Gassman. Ne risente ovviamente anche Nora/Sandrelli, cui la privazione dei liquidi per la liofilizzazione provoca, nella lavanderia della villa, una specie di collassino (l'ammoniaca, sai, l'età, gli affanni...) di cui poi non si fa più menzione, ma che ovviamente deve farci attendere cose per il prosieguo della serie. Tutti con Edo, diamogli fiducia.

Ma perché stai sempre di spalle? C'è qualcosa che non devo vedere?

4) Mentre scopriamo che parte dell'imbolsimento di Stefano è dovuta anche all'esigenza di verosimiglianza col fatto che l'incidente di quattro anni prima fu dovuto all'abuso di alcool e droghe (che evidentemente gonfiano a posteriori), l'unico a rimanere in formissima è Raoul. Facile, del resto: torna Edoardo, e Raoul scappa al maneggio; arriva Chiara, e Raoul scappa dal mulattino adottivo; Edoardo lo chiama a casa per un chiarimento, i due litigano e Raoul corre via di casa. Facile buttar giù i grassi: il nostro banderuolo ad honorem gira su e giù per la Brianza in cerca di risposte, senza accorgersi che la risposta è scritta in fronte a Chiara: te si' messo ca' a zoccola, mo' che ppretendi? Forse che la magrezza di Raoul sia un principio di tubercolosi catulliana?

Guarda che quel pizzettino non ti rende più virile!! - Parliamo della creatina che prendi tu?
 Epicrisi: Edo ne combina una più di Bertoldo, invece di risolvere complica all'inverosimile, ma il bello è che, come i veri fighetti senza nerbo, vuole fare tutto da solo. Ne discende che la vita sentimentale degli altri diventa spento corteggio dei maneggi al limite della legge del nostro, per inciso manco capace di bloccare il pirataggio delle sue transazioni intercontinentali. E chissà che faccina truce che avrà sbattuto in faccia agli usurai per dir loro che i soldi sono spariti...

Ad Arcore i fagiolini vengono 80 euro al chilo - Mecojoni!!!


Prognosi: da giovedì entra in scena lo Zenigata inverighese, che darà strenua caccia a Lupin/Gassman. Peccato che ciò comporti il sacrificio di un altro gigante del teatro italiano, Massimo Popolizio (ah, il suo Heisenberg in Copenhagen...), che spero non venga mandato pure lui al massacro come la Bergamasco. Per il resto, aspettiamo Nicolò con le piume di struzzo ed Ernestino detto Tino che attiva il suo Digimon.

Momento Sceneggiatoriiii...???? Sempre Raoul coi suoi cassetti aperti, suona al campanello Stefano, che ha il braccio al collo un fotogramma sì e tre no, Raoul apre e Stefano: "Hello bròder, come va?". Raoul mostra a Stefano la desolazione dell'appartamento abbandonato da quella là. Stefano non sa nulla di lui e Chiara. Però abbraccia forte forte Raoul, facendosi stritolare il braccio malandato. "Ti sono vicino". Lo senti lo scricchiolio?

Momento Adesso l'ammazza: Gassman si apparta con la Bergamasco che è assetata di spiegazioni sulla sua sparizione. "Ma come hai fatto a sopravvivere?" - "Mi sono buttato fuori in tempo dall'aereo"; "E il cadavere che abbiamo ripescato?"- "Era quello DI UN EXTRACOMUNITARIO (ricordate che siamo in provincia di Como....) che era morto da mo'"; "Ma il DNA era il tuo" - "Perché ho pagato qualcuno che dichiarasse ciò". Uno non s'aspetta le braccia buttate al collo, ma almeno comprensione per tutte le arzigogolate fatte per salvaguardare i familiari, invece l'avvocata tutta d'un pezzo se ne esce con: "Ah, però, falsificazione di dati oltre che simulazione di incidente, sottrazione di cadavere, incendio colposo, procurato allarme, crisi di ragadi da stress a tutte noi bla bla bla....". A quel punto Edoardo sarebbe lì lì per porre fine ai giorni della sorella, ma resiste.


Momento poracciata: tutti a luce spenta, è notte e potrebbero vederci. In un surreale dialogo penombrile in tinello, Edo dice a tutti di stare tranquilli; quale famiglia del resto non si incontra alle 4 di notte al buio per discutere sugli eventuali inquilini di una Mercedes S nera parcheggiata da 4 ore fuori della villa?

Momento Teneramente Licia e i Beehive: di fronte al mutismo selettivo di Valentina, Nora/Sandrelli se ne esce con la storia della PROPRIETÀ TRANSITIVA DELLE MAMME che detta così fa pensare a ben altro, e che invece significa castamente che le mamme leggono nel pensiero dei figli, e pure dei nipoti, e capiscono sempre cosa non va. Peccato, Andrea e Giuliano in cerca di polpette non avrebbero stonato, a quel punto.

Momento Ma perché non posso entrare nello schermo e prenderti a putrellate? Saputo della gravidanza della sorella, Stefano dice: "Mamma, vuoi sapere che nome ho in mente per mio nipote? Mamma, lo vuoi sapere???? Water Benedetti Valentini!!". Ah, quelle nuance!

E insomma, non sospettano di nulla. Copione a sorpresa?

(arrivederci a giovedì)

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