Motto


"Chi scende, non sale; chi sale, non zucchero; chi scende, zucchero".



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martedì 9 settembre 2014

Festivaletteratura, l'avventura continua!

Se guardate un po' sotto nella homepage, vedrete che il mio resoconto dell'intervento di Michele Serra a Festivaletteratura ha scatenato un certo range di polemiche da parte dei giovani protagonisti del medesimo. Continuo su questo post a rispondere ai rilievi della più combattiva tra le polemiste, il cui nome non so più se deve comparire o no, comunque questo è il seguito di quello.
Carissima,
1) La risposta 'antipatica' al piastrato è a mio giudizio perfettamente in linea con il suo commento del tutto privo di dialettica, e non c'entra che abbia 15 anni: convivo da mo' con gli adolescenti e certe botte alla loro autostima devono creare ben altre reazioni che le accuse generiche e il piagnisteo.
2) Sul reclutamento degli intervenienti, prendo atto della tua precisazione, si vede che l'accenno di Taddia è stato così lampo che ai miei orecchi profani è sfuggito. Poi resto dell'idea che voi non sappiate distinguere ancora un blog da una testata giornalistica, col che non voglio dire che il blogger è libero di inventare o di omettere, ma certo può limare e giocare di chiaroscuro un po' più del giornalista, certo senza dire falsità, cosa che secondo voi ho fatto, e pazienza. La poesia è più filosofica della storia, diceva quel tale.
3) Userò i nickname Tizio e Tizia per evitare equivoci, anche se questo atteggiamento sdegnoso da divinità offese che non vogliono vedere sporcati i loro nomi dal blogger cattivo e mistificatorio (tranquilli, il dimenticatoio attende Machittevòle come voi tutti...) dimostra che voi respingete in blocco come totalmente falso il mio resoconto, altrimenti non avreste problemi a re-identificarvi, e pazienza. E' il soggetto che determina l'oggetto, diceva quel tale.
4) Duemila e più ragazzi incontrati in diciotto anni (quindi ti ricordi anche i compagni d'asilo e i neonati della nursery?) sono una discreta cifra, ma, consentimelo, non possono fare statistica definitiva, né quantitativamente né qualitativamente, da contrapporre a Serra; ti pregherei di aggiungere altri dati, per esempio: hai avuto a che fare con persone di diversa estrazione sociale, percorso di studi, livello culturale? Oppure si tratta di individui dal profilo 'esistenziale' (scusa l'orrenda parola) omogeneo? Aggiungo: hai sottomano i terribili dai sul fenomeno dei NEET italiani, quelli che non studiano e non lavorano? O le statiatiche paurose della dispersione scolastica? Io credo che lo sdraiatismo sia un fenomeno che si può apprezzare in modo trasversale, mentre se il grosso delle tue frequentazioni (E'.UNA.MIA.IPOTESI.SE.MI.SBAGLIO.MI.CORREGGERAI.) fosse, per dire, gente che frequenta il liceo classico, potrebbe anche darsi che l'incidenza numerica degli sdraiati diventi risibile. Eppure secondo me la presenza dei diretti interessati non sarebbe stata di nocumento né a loro né al dibattito che ne sarebbe scaturito: non penso che il pubblico se ne sarebbe andato via sicuro di poter pesare 'a libbre' il numero degli sdraiati e dei non sdraiati, semmai avrebbe maturato (o confermato) la problematica consapevolezza che parlare di 'giovani' oggi significa tuffare lo sguardo in un caleidoscopio a volte vertiginoso; non credo neppure che gli sdraiati si sarebbero sentiti esibire come scimmiette nel circo o vittime sacrificali, anche perché non si sarebbe trattato, penso, di un match "Serra + non sdraiati vs sdraiati", ma piuttosto un triangolo con Serra e Taddia a fare da perno tra le due visioni del fenomeno. Secondo me costoro avrebbero avuto argomenti non meno numerosi dei vostri. Ma sono solo ipotesi, purtroppo.  
5) Apodissi per apodissi, trovo avventuroso bollare uniformemente i genitori che hanno scritto a Serra per gli ormai noti motivi come 'pessimi' e 'sessantottini' senza distinzione alcuna. Ce ne sono tanti che corrispondono alla tua definizione, troppi oserei dire, e li ho visti all'opera, ma da docente che ha 'assaggiato' scuole di diverso tipo, senza contare i contatti diretti coi figli di parenti e amici, posso assicurarti che in molti casi lo sdraiatismo è un evento che conferma l'imprevedibilità dell'esistenza secondo i canoni guicciardiniani: genitori attentissimi, devoti verso la scuola, seriamente consapevoli della difficoltà del futuro che attende i figli, che non concedono alcuna facilitazione e insistono con determinati schemi valoriali si trovano ragazzi che crescono tutti all'opposto, perché l'indole individuale è spesso un cavallo imbizzarrito, oltreché mal nutrito dagli esempi di vita sregolata e cazzarona che spesso i media esaltano tramite personaggi specifici, esempi contro cui purtroppo non sempre i genitori riescono ad attuare la profilassi, pur essendo animati dalle migliori intenzioni. I vostri genitori vi hanno visto crescere bene, altri, non meno meritevoli dei vostri, non hanno avuto la stessa soddisfazione. Non penso che per costoro il libro di Serra sia una catarsi, casomai sale sulle ferite.
6) Non ho ridotto la gioventù a sdraiati e cocchi di mamma, ho registrato i due estremi che sembravano essersi delineati nel dibattito. E comunque non pensavo a voi come cocchi di mamma, ma pazienza. Stat rosa pristina nomine, nomina nuda tenemus.
7) Resto dell'idea che Serra non abbia generalizzato (inciso: io non stravedo per Serra, mi sento di condividere il grosso delle sue idee, perlomeno di quelle discusse a Mantova) e che si sia capito che 'un altro mondo è possibile'. Su questo io e te non andremo mai d'accordo, ma è giusto così. E' verissimo, semmai, che troppo spesso i media si occupano solo di certi aspetti della vita giovanile, tacendo o sminuendone altri, come appunto il volontariato. Ciò è spia, a mio parere, di una volontà, forse nemmeno troppo latente, di esaltare un certo tipo di giovinezza, facile da sedurre e da condurre sui binari del consumismo sfrenato, relegando gli altri nella penombra della sfigaggine: vince l'egoismo, l'autoaffermazione di sé, il soddisfacimento immediato del desiderio, laddove il senso della comunità e della solidarietà pare roba da perdenti. Ne accenno nei post sulle origini del bimbominkismo, che trovi da qualche parte nel blog.
8) Mi pregio tuttavia di rispedire al mittente l'aggettivo 'calunniatorio' riferito al post. Le inesattezze (quale che sia la loro origine) e le interpretazioni soggettive sono una cosa, la volontà precisa di demolire qualcuno dicendo coscientemente il falso è un altra. E non è stato il mio caso, che tu voglia accettarlo o no. Ma anche su questo, mi pare, non andremo mai d'accordo.
9) Da ultimo, benché lieto di leggere interventi regolarmente argomentati e scritti in italiano ineccepibile come il tuo, non posso che rimarcare con disagio che lo stato d'animo che emerge dai medesimi è uno solo, ed è il terribile manicheismo tipico del dibattito politico e culturale italiano su entrambe le sponde ormai da anni, ciò per cui i buoni siamo NOI, i cattivi sono quelli che non la pensano COME NOI, qualsiasi idea diversa dalla NOSTRA non merita nemmeno l'1 per cento di ammissibilità, la ragione è TUTTA in NOSTRO possesso. Tu purtroppo me ne dai la conferma: Serra ha scritto un libro DEL TUTTO indifendibile e io un post COMPLETAMENTE falso. Guai ad ammettere che una parte di ragione stia anche altrove: tu alla fine respingi in blocco delle tesi che la realtà non smentisce. L'incidenza quantitativa del fenomeno in oggetto può essere certo materia di discussione, ma ritenere che esso non sussista o sussista pochissimo sulla base della TUA esperienza di diciottenne, ovvero esperienza pari non tanto a quasi metà della mia, ma a meno di un terzo di quella di Michele Serra, esperienze secondo voi trascurabili o addirittura liquidabilli come FALSE, mi dice che, più che il senso dell'ironia di cui vi dimostrate totalmente privi, il vostro vero compito per il futuro è lo sviluppo di due arti sottilissime, ma assolutamente necessarie, ovvero la tolleranza e l'umiltà. Tu ti scagli contro il relativismo etico dei genitori degli sdraiati, ma rischi a mio giudizio di cadere nell'errore opposto, ovvero la convinzione di possedere le uniche idee giuste e di difenderle contro ogni evidenza empirica, che è poi il punto d'inizio di tutti i percorsi che sfociano nel fanatismo e nell'integralismo. L'età e l'esperienza, ne sono certo, vi aiuteranno a smussare queste asprezze: allo stato attuale, la convinzione aprioristica di poter dividere senza errore veruno il mondo in buoni e cattivi ci può stare, ma non può essere coltivata ad libitum. E comunque, una volta cancellati i vostri augusti nomi ed eliminati gli equivoci, il valore del post non avrà detrimento alcuno, poiché, al di là delle coloriture, dei condimenti, delle ombreggiature che il blogger vi ha operato, le cose-in-sé che sono state dette sono quelle lì. Io non ho sovrapposto la mia idea alla realtà, ho spremuto al contrario le idee da quel che ho visto e sentito.  
10) Attendo il tuo articolo quanto prima. Mi dirai tu il titolo e le firme da mettere in chiaro.
Saluti

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