Motto


"Chi scende, non sale; chi sale, non zucchero; chi scende, zucchero".



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giovedì 4 dicembre 2014

La biografia artistica di Cristina D'Avena (capitolo 2)


1986- 1988: il meglio deve ancora però arrivare: quei capoccioni dei giapponesi si inventano una sorta di fotoromanzo sfigato a cartoni animati con protagonista una tal Yakko (sì, femmina) che si innamora di un tal Go (probabilmente dicendogli: "Go, go!", ah, no, è giappo...), cantante frikkettone con al seguito fratellastrino  (Hashizo poi Andrea) e gatto misogino di nome Giuliano, più una certa serie di personaggi ambigui ed inquietanti, tipo tastieristi dai capelli viola, ma alla fine se zompano tutti. Sarebbe bello se questa fosse la trama della terza serie di Una grande famiglia, invece no, è l'originale giapponese del fortunatissimo Kiss me Licia, cartone premiato dalle migliori giurie internazionali per la sigla più stracciapalle del millennio. La storia in sé è molto anni '80, la cenerentola e il cenerentolo che a un bel momento scoprono di essere fatti l'uno per l'altra, la tematica sociale dei bambini soli coi gatti schizoidi, la coraggiosa denuncia di certo modo di cucinar polpettela musica, le canzoni, il gruppo, le groupie, lovvo lovvo lovmiciù, insomma, la storia di Licia e Mirko, o meglio dell'entità aliena rosso-gialla che gli si è impiantata in testa, balza subito in testa agli indici di gradimento della gioventù italica. Ma altri indici ben più perniciosi prendono a muoversi per l'occasione, più precisamente quelli dei capistruttura di Fininvest i quali, grattandosi furiosamente le cervici, concludono che il ferro va battuto finché è caldo: catturata Cristina con una trappola per nutrie sapientemente collocata nei pressi del villaggio di Memole, dove la cantante svernava in incognito, le viene proposto il transito iperspaziale: un telefilm con attori veri che interpretano il sequel di Kissmeliciahhh. Il massimo, oltre il cosplay più avventuroso mai progettato prima, al pari di cui gli imitatori del capitano Kirk diventano poveri straccioni. Cristina accetta tutta entusiasta di entrare nei panni di Licia. Il cast viene poi completato arruolando un po' di doppiatori a caso, che così provano tutto il gusto di stare dall'altra parte del video, più una certa serie di facce semoventi che più o meno quagliano con gli originali cartooneschi. Non esistendo in natura la chioma rosso-gialla, tuttavia, al compianto (artisticamente) Pasquale Finicelli viene imposta una parrucca degna della miglior serata Drag Queen oriented.
E si parte. Seguono in rapida successione quattro telefilmoni da 36 puntate l'uno che andiamo a dettagliarvi:
1) Love me Licia (titolo originale: Love me Licia. Korera no hana no sukāto wa kugi o kyōda shinaide = Love me Licia. Con quelle gonnelline a fiori non batterai chiodo). Cristina viene abbigliata in tenuta ammazza-libido e però Mirko se ne incapriccia lo stesso, nonostante la fiera avversione del padre di lei, Marrabbio, per i ciuffirossi e i cantanti in genere. La loro storia, tra alti e bassi, prosegue pucciosa, lui fa il figo e decide di iscriversi a Lettere per far vedere di non essere solo un frikkettone. Gli va di lusso: laureandosi prima dell'Era Gelmini, gli sarà possibile insegnare nelle classi di concorso A043- A050 e A051 (sì, anche latino...) senza fare un giorno di supplenza, ma passando di ruolo contemporaneamente su tutte e tre. Nel frattempo scopriamo che negli asili di Milano Due ci sono pochissimi bambini, fino ad un massimo di tre per classe (ecco perché poi la Gelmini fa i tagli...), di cui uno palesemente scemo e una palesemente futura ballerina di lapdance. Ma l'amore trionfa. E le canzoni dei Beehive riempiono l'etere. Frase topica della serie: "Oh, Licia, niente potrà mai separarci..." (Momento Glee a questo link).
2) Licia dolce Licia (titolo originale Licia dolce Licia: Mōshiwakearimasenga, teishukuna, watashi no goi no ichibude wa arimasen = Licia dolce Licia. Spiacente, "illibata" non fa parte del mio vocabolario)La nostra magica amica comincia a sospettare che Mirko meni il can per l'aia con la faccenda della laurea per rimandare il più possibile il matrimonio, lasciandola sola coi suoi desideri inconfessabili, che nemmeno le polpette del padre riescono ad estinguere. A questo punto, dotatasi di acconcio paracadute, piomba addosso a Mirko durante una jam session della band e gli canta tutto di filato "La moto vaaaaa!!!!", stordendolo senza speranza. Mirko, a quel punto, perde addirittura il plico della tesi (fine anni '80, i floppy disk erano merce rara), sviene, poi però la ritrova, mentre tutti sospettano del dispettone di Marrabbio. Dopo aver scoperto che il titolo della tesi è: "Dialettica del protestantesimo nel contesto della rivoluzione dei prezzi, con un'appendice sul rapimento di Proserpina", Licia è lì lì per mollare il promesso sposo, benché le sue voglie viscerotoniche vadano in tutt'altra direzione. Ma il bene trionfa: Andrea, che aveva già capito tutto da 43 puntate, dà il suo benestare al matrimonio, che viene celebrato in una cattedrale bretone alla presenza di quattro manichini, il tutto nonostante l'estremo tentativo di far saltare la cosa operato da Giuliano, il quale, ricordiamolo, è diventato misogino quando la mamma di Andrea è diventata pazza (?) (forse è la stessa mamma di Asuka di Evangelion....) (del resto, a conti fatti, Andrea è del 1977, Asuka del 1985, la cosa avrebbe un senso...): cintosi la panza con una cartucciera caricata a fialette puzzolenti, il gatto del secolo si avventa sulla futura matrigna del padroncino, ma sbatte contro un candelabro e rovina al suolo, ammorbato dalle sue stesse fialette. E l'amore trionfa. E le canzoni dei Beehive nell'etere. Frase topica della serie: "Oh, Licia, ce l'abbiamo fatta..." (Momento Glee a questo link)(ah, l'arte...).
3) Teneramente Licia (titolo originale: Teneramente Licia. Andoryū wa, anata ga anata no heya ni iru to nusumigiki shinaide kudasai = Teneramente Licia. Andrea, stai in camera tua e non origliare)La vita matrimoniale dei nostri eroi scorre placida tra una carezza ad Andrea e l'altra. Il piccolo, peraltro, s'addormenta tutte le sere lancinato dalla curiosità morbosa di sapere cosa accade nella stanza accanto. Meglio per lui non aver visto l'abominevole spettacolo delle interminabili partite a Jenga che Licia e Mirko giocano per vincere l'insonnia. Pare in effetti che la passione tra i due (al di là dei soliti: "Oh, Licia, quando sono con te sento che non ci sono ostacoli", "Oh, Mirko, l'amore da solo basta per tutti...") stenti a decollare verso vette diciamo così più impegnative. Certo, la presenza del fratellino fa il suo: indimenticabile l'episodio in cui tutto il cast gira furiosamente da mane a sera per rosticcerie alla ricerca delle introvabili "fettine panate", imprudentemente promesse da Licia ad Andrea per cena, col rischio, se non trovate, di scatenare la trasformazione di quest'ultimo in scimmione spaccatutto. Il risultato è che alla fine Andrea si trova sommerso dalle predette fettine, visto che tutti sono riusciti a comprarle. Il risvolto inquietante (dal punto di vista pedagogico) della storia è la scoperta del termine "fettine panate" (ma non si chiamano cotolette?).
È chiaro però che sono tutti paraventi di un dramma: Mirko non batte chiodoNon gli resta che tentare l'approccio artistico, ovvero supplicare Licia di entrare a far parte dei Beehive (c'erano già stati abboccamenti, eh...), detto pure che casualmente ci sono già pronte 5 o 6 canzoni che sempre casualmente prevedono l'esecuzione a due voci o da voce donnesca: si va dalla fantasia boschereccia all'innovativa rima cuore-amore, fino al momento di sublimazione metafisica. Licia accetta e l'effetto cosplay si esponenzializza, visto che una cantante finisce per recitare il ruolo di una fanciulla che diventa cantante. In tal modo la lineup dei nuovi Beehive è completa, grazie anche alla sostituzione del batterista Matt (Manuel de Peppe, un Eros Ramazzoti fuori tempo utile - o un Justin Bieber in anticipo sui tempi, comunque quello del jingle dei Polaretti) e del bassista Steve (che però tornerà dopo la naja) con gente ricciola dalla bocca a forno per pizze (futuri apostati del capolavoro, peraltro...) e con fotomodelli tascabili che affondano nei pantaloni (futuri guru new age, peraltro...). Resta un  mistero come mai Licia possa presentarsi alle prove, e soprattutto agli impegnativi concerti con canzoni da 1 minuto e 40 secondi (De Filippiii...!!!), vestita esattamente come quando è a casa a spazzare la cucina. E la musica vola. E i Beehive incantano. E l'amore trionfa. Frase topica della serie: "Oh, Licia, che bello stare insieme..."(risposta: ggggrumppfff!!).
4) Balliamo e cantiamo con Licia (titolo originale: Balliamo e cantiamo con Licia. Shikashi, mite, watashi wa ninshin shi teru... Satomi no osasoi sa rete iru? = Balliamo e cantiamo con Licia. Ma guarda, sono incinta... saranno stati gli occhiolini di Satomi?). La nostra incredibile amica, ingenua peggio delle lettrici di Cioè, gode della popolarità ormai raggiunta col gruppo e si concede qualche sfizio, tipo restare incinta di Mirko... incinta????? Incinta???? SONO INCINTAAAAAA?!?!?!?!? esclama la tapinella dopo aver quasi avuto uno shock anafilattico per un'annusatina all'impasto di una torta al cioccolato. Possibile, un miracolo così d'emblé? Mentre i Beehive sono prossimi allo scioglimento e Mirko, in palese crisi d'identità per il fatto di essersi accorto di essere la controparte maschile di Cyndi Lauper, torna a casa tutte le sere con una pippa lunga così e non è più disposto a cercare fettine panate per saziare gli appetiti del sempre più rotondo fratellino... bum. Sarà stato l'effetto di Venere in Bilancia? Chissà. Comunque la magia & la simpatia che non vanno mai via investono tutti i personaggi, sì che tutti i conflitti magicamente si sciolgono, Andrea rimanda i suoi sogni di fidanzamento con la compagna di banco (del resto...) per entrare nei panni del fratello maggiore, Marrabbio, dopo vani tentativi informatici,  opta per la vedovanza perenne in luogo di anelare alla signorina Mary e convince Nonno Sam e Lauro a trasformare il Mambo in un tabarin. La gioiah sublimeh era tuttavia annunciata dal nuovo trend delle canzoni, che parlano d'amore, ma in modo, come dire, più preraffaelllita: teneri vagheggiamenti spiaggerecci, pensosi notturni chopiniani, elegie sul silenzio e sulla malinconia, fino al momento della sublimazione epica. Tutto fila finalmente liscio, anche la location dei concerti è meno poraccia di prima,  alla 144esima puntata il miracolo dell'Ammorehhh è fatto, ma.. Ohibò, se Licia si riproduce e Mirko va in maternità, i Beehive chi li manda avanti? Semplice, nessuno. Neanche gli ABBA si erano sciolti a tale velocità. Certo, rimane una discreta platea di esodati (Steve, Jim, Mike, Paul, per dire...) che qualcuno dovrà ben assorbire. Ed ecco il cosplay del cosplay del cosplay: nel bel mezzo delle gozzoviglie, chiama al Mambo CRISTINA D'AVENA, quella vera, mica Licia, però con la voce della doppiatrice di Licia (Donatella Fanfani, we love you), cercando di Steve (al Mambo?), per dire che avrebbe una mezza idea di reclutare quattro disgraziati per la sua nuova band, se magari questi qui vogliono farci un pensierino... Ciò perché Cristina D'Avena è al corrente della gravidanza di Licia prima di tutti gli altri. Bella forza, è sempre lei (s'è mai sentito di un tecnico dell'Audi che ignora i parametri di una Volkswagen?)... In tal modo si lancia l'esca per la serie a venire, ma soprattutto il processo di virtualizzazione infinita tipico del più avanzato bimbominkismo trova qui il suo definitivo battesimo. La visione a volo d'uccello sui nostri amici che guardano l'avvenire chiude l'avventura. Per esecrabili motivi di budget, si dovette rinunciare al seguito delle serie di Licia (Licia e gli antipodi palindromiClamidosauricamente LiciaScopriamo i satelliti di Giove con LiciaLicia vs Godzilla), dovendo deviare le risorse sulla genialata successiva.

(continua)

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