Motto


"Chi scende, non sale; chi sale, non zucchero; chi scende, zucchero".



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mercoledì 13 marzo 2019

Le grandi telecronache di Eligio de Marinis: Juve-Atletico 3-0. ll crepuscolo del Puffo Piumino.


Mentre in un altro punto del Piemonte muoiono monaci e non si sa perché, a Torino si frulla il Cholo (tu e i tuoi gestacci, tie').
E' in effetti curioso che il tenero Griezmann (o come dice Pirlo da bordocampo Grìzman) entri in campo con due pacchi di Swiffer sulla testa. Forse avverte l'elettricità nell'aria e vuole immunizzarsene. O forse è caduto nell'ammorbidente e non lo hanno centrifugato in tempo.
Del resto un Caressa che esordisce parlando di sale sulle ferite manco fossimo al reboot di Troy ci indirizza verso oceani di speranza: l'Atletico ha avuto 40 infortuni dall'inizio dell'anno, e siamo in quaresima. E loro non hanno Diletta Leotta.

Ecco dunque che la Juve pressa sin dal primo minuto, fraseggiando e dominando su avversari inebetiti, benché una VAR assassina ci neghi il meritato 33% di trionfo GIA' al minuto 3. Bergomi (minuto 7) invita a non avere fretta, ma noi non ci chiamiamo GiampiVentura, noi vogliamo sangue fresco, altro che il piede a trapezio di Cancelo che perde palla al minuto 10.
Al minuto 13 Pjanic scodella un pallone 'interessante' dice Caressa. MA CHE STAI A DDI'???? vogliamo la Gloria!!
Peccato che Bernardeschi si accentri scioccamente al minuto 15 e Spinazzola perda tempo ad arare senza frutto la fascia sinistra. Dove sei, vantaggio?
Non ci incita alla pucciosità vedere Puffo Piumino Griezmann togliere la palla a Cristiano (sì, Caressa lo chiama per nome come fosse suo cuggino...): al minuto 20 Caressa opina che l'Atletico voglia addormentare il giuoco (e in effetti Grìzman assomiglia ad una pastiglia di melatonina). Bergomi, stetoscopio all'orecchio, contro-opina che la Juve stia respirando. MA SPERIAMO!
Ed ecco che il respiro si fa pneuma universale, struttura mista di fuoco e aria che dà un senso al reale: Spinazzola decide di assaporare il prato dello Stadium spalmandovisi mentre da un gioioso corner Bernardeschi spizza acutamente col goniometro per CR7 e lui, fresco di spinzettatura, non sbaglia, grazie a quelle sopracciglia in grado di mutare l'attrito: gol al minuto 27 (l'età a cui morì Jimi Hendrix, sai?) e prime scintille di Aura cosmica che piovono sulla chierica di Allegri.
Inutile dunque la loro punizione al minuto 28, anche perché contro le 6 consonanti su 8 lettere del cognome di Szczesny nulla si può. Altri fraseggi loro si concludono in un sontuoso nulla, al punto che Bernardeschi può controdedurre con una rovesciata tricuspidale (minuto 33) che rischia di mettergli il quadricipite al posto della spalla, ma va bene così.
Bergomi viene in ogni caso colto da precoci allucinazioni di vittoria, datosi che i nostri fraseggiano da loro, ma loro raddoppiano e triplicano (minuti 34-35).
Ed ecco che decliviamo sobri verso la fine del tempo, con i loro sciocchi fraseggi e un nostro sciocco campanile (Emre minuto 39), corner assortiti (minuto 43) e un ridicolo quasi gol del TRADITORE Morata, fine e ciao.
Neanche il tempo di riaccendere il diffusore di essenze al bergamotto e CR7 scende dal suo carro dorato trainato da Umpalumpa e trafigge coso lì (minuto 49). Griezmann si cerca gli occhiali nei capelli perché non crede a quel che vede, mentre Pirlo da bordocampo commenta CON VIVO entusiasmo la situazione come non si sentiva dai tempi del nano Pisolo quando trovò il kit da shatush di Biancaneve in mezzo ai cuscini (minuto 52).
Allegri, ascoltando in cuffia a palla T'appartengo della sua futura moglie, ammira i contrattacchi a vuoto del Puffo Piumino (minuto 50), vede Giménez abbattere Ronaldo con la coscienza che Ronaldo è costituito di superlega Z come Mazinga  E QUINDI e lascia che Bergomi discetti citando Come Foglie di Malika (minuto 59: Bonucci ha tempo e spazio e anche Emre Can)(che quindi rappresenta una terza intuizione a priori oltre alle altre due...??).
Manca il terzo gol, affondiamo ma non diamo il colpo di grazia, pare che Allegri stia dettando ordini, ma siccome lo fa nella lingua degli Angeli, gli ancora terricoli giocatori non capiscono, quindi gli tocca accendere la macchina Enigma e finalmente Cancelo capisce da che parte è voltato Griezmann.
Scioccamente Gianfranco (o Juanfran per i terricoli) abbatte Ronaldo (minuto 72) credendo di poter offendere le sue ginocchia di topazio, ignaro del fatto che la Kryptonite del Nostro CR7 sono le calzamaglie non coordinate con i pantaloncini. Ciò spiega la sua totale (di Gianfranco) perdita di trebisonda al minuto 77, quando rinvia avanti di schiena finendo indietro verso il portiere e creando le premesse per un'eventuale irregolarità, ma l'arbitro capisce che CR7 ha spedito l'avversario nel Tesseract già da mo' e il povero Gianfranco è convinto di essere su Saturno. Passiamo in cavalleria, su.
Tanto ci pensa Bernardeschi al minuto 83 a farsi spolpare in area di rigore e CR7 a trasformare un umile pallone in un proiettile metafisico che va a colpire il Cholo PROPRIO LI'. Dopodiché cinque superflui minuti di recupero, ma l'inscalfittibile Bernardeschi non teme di lasciarsi camminare addosso in tutte le zone del campo pur di guadagnar tempo. E il tempo si chiude con il napoleonico Dybala che scende sulla fascia. Fischio. Applausi. Griezmann usato per spolverare gli angoli della panchina.

COMMENTO
Allegri, che poteva passare per quello che tanto sta svuotando casa e quindi fatti vostri, ha trovato una connotazione tattica epicurea, in grado affondare con sobria noncuranza nelle maglie avversarie, ammirando di converso il loro colare a picco silenzioso senza infierire. Concretezza e concentrazione hanno caratterizzato l'azione di una squadra che è andata al sodo fin da subito, sfruttando forse anche una certa spocchietta dei madrileni (non è escluso che l'acaro della Sfiga si annidasse nella chioma di Grìzman), troppo adagiati sul risultato di partenza. Bravò bravò ad Allegri. Del resto, Lady Juventus all'età di Kean faceva cose così.  


1 commento:

  1. E' in effetti curioso che il tenero Griezmann (o come dice Pirlo da bordocampo Grìzman) entri in campo con due pacchi di Swiffer sulla testa. Ho anche la stessa domanda? E tu?

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