Motto


"Chi scende, non sale; chi sale, non zucchero; chi scende, zucchero".



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domenica 10 novembre 2013

Cos'è che NON fa andare la filanda? UGF, season 2 episode 4

A causa della particolare struttura biochimica dell'acqua del mio rubinetto in cucina, quando devo preparare la pizza Catarì vivo momenti di disdoro dovuti al fatto che la farina impastata con la predetta acqua non si appallottola mai bene, ma risulta solo un'accozzaglia di frammentucoli appiccicaticci che non si riesce neanche a stendere. Col risultato di pizze dalle forme più astruse, schiacciate alla bell'e meglio sulla teglia, e ovviamente durissime fuori e crude dentro.
Stessa situazione per il nostro sceneggiato di punta RAI autunno 2013. Una grande famiglia, che pure continua a essere premiata dall'Auditel, mostra sfilacciamenti di rara sfilaccitudine in una storia che corre per una decina di binari paralleli senza un collante. Su tutto, poi, l'ala zuccherosa del manierismo, per cui si scelgono alcuni patricolari stilistici, e sempre quelli, e li si ripete caricandoli all'infinito. Risultato: 'na palla....

Osso ha mollato Xfactor? Avevo scommesso tutta la Rengoni su di lui!


Esempi: 1) Nora viene informata dell'incidente di Chiara: reazione sandromilesca in stile "Ciro! Ciro!". Ma se odiavi quella donna più di te stessa. Ah, ma nel frattempo è morta Stephanie Forrester, quindi è venuto meno il modello di riferimento. Vero, vero.
2) Felbereccetera e Rudgher a casa di Salvo per fargli la guardia mentre Raoul è in ospedale: "Stai calmo, Salvo!" e lui è calmissimo. "Dov'è Raùl? [come il calciatore?] Sta male?", "No, è con Chiara, "Allora sta male". Rudgher si bimbominkizza giocando coi videogiochi e seduce Salvo. Nico, in pieno panico da pregnante: "Ci sai fare coi bambini, chissà se anch'io..." e lui, modello maestro dei Cinque Picchi: "La mela non cade mai lontano dall'albero". Lei ammutolisce.

Sì, nel castello del Mondo delle Sabbie devi superare il muro sopra la lava e girare a 360° il joypad, allora scoprirai il piffero magico che ti porta dritto nel Mondo dei Tubi....


3) Gassman regala reazioni inconsulte, ringhi assortiti e occhiatacce a chiunque osi intromettersi nei suoi luminosi piani, declinati nella riconquista di Chiara e nella risoluzione della piccola pendenza economica coi suoi strozzini. Sonia, con la fetta di pane imburrato in mano, chiede come sta Raoul dopo l'incidente. "Sta bene!!!" la fulmina Edo. Zitti. Edo va per vedersi con il commissario Popolizio. Serafina: "Va da qualche parte, dottore?". Occhiataccia come di uno disturbato mentre vomita. "Ah, va bene, mi scusi se mi sono permessa...". Edo arriva in ufficio e trova il Capofamiglia che allegramente gli fruga nei cassetti e gli fa capire che non si fida, allora fugge scandalizzato, scappa scappa scappa, urla urla urla, poi sull'uscio della Rengoni si blocca inseguito dal genitore. "Scusami". "Papà, ti voglio bene".

Me spiace, Ti', nun te poi magnà er pomolo der cambio...

4) Raoul, ormai vittima di una recitazione in loop, continua a girare attorno all'ospedale come un pazzo, telefona invano a Chiara come un pazzo, al pronto soccorso tiene perennemente l'occhio sinistro strizzato per far vedere che soffre, zoppica anche se si è fatto male al braccio. Popolizio, in loop pure lui, si è ormai calcificato nella faccia acuto/sospettosa, con voce carica più da doppiaggio che da recitazione. Chiara ha optato per la sindrome di Stoccolma: "Cresceremo il bambino CHE HAI AVUTO DA RAOUL come fosse il mio, veeeeero?????" le fa Edo, e lei annuisce. "Facciamo come se tutto ricominciasse, veeeerooo???" e lei annuisce. Però, che intraprendenza.  Sonia, che ha scoperto che esiste il termine "lesbica" oltre a "gay", pronuncia per la prima volta la parola facendo flap flap con le ciglia. Questo è senso civico.

Pronto, Frizzi? Europa Europa!
5) Stefano, ovvero de nerchibus: umiliato in ogni modo possibile da qualsiasi essere di sesso femminile gli capiti a tiro, Reggianì non cessa di concupire la capa, sedotto evidentemente dalle curiose narici a finestra moresca di costei. La capa che pure ha spifferato a tutte la inquieta doppia, tripla, quadrupla vita sentimentale di Calimero, sì che le inservienti della mensa della cesseria, tutte femministe e imparentate con le due ex, paiono progettare un avvelenamento di gruppo a suo danno. Fossimo stati a Wysteria Lane, Stefano finiva in mutande dopo 15 secondi. 

Installazione: Odi et amo, al Mart di Rovereto fino a maggio


Notevole quindi la nottata passata obtorto collo nella cesseria, tra bidet in posa araldica e ventilatori che girano senza un perché. "Posso guardarti negli occhi 15 secondi? Passiamo così tanto tempo a litigare...". E lei ci sta. Poi lui torna a casa, devastata dalle due ex in modo disumano: tra cd incollati e piume ovunque, passa di lì la capa e i due si fanno "uno spaghètto". Segue tentativo di limonaggio, ma niente. "Oh, Rengoni, nun t'allargà" esplode lei e fugge. Sembrano le scene di Johnny e Sabrina in È quasi magia, Johnny, nel senso che la capa, come Sabrina, è una pazza bipolare che passa dall'elegiaco al carognone in meno di due secondi.   

Inverigo provincia di Medjugorie

6) I grandi dialoghi che manco a Dawson's Creek. Cessivendolo a Nico dubbiosa sul suo ruolo di madre: "Ti faccio una proposta", "Dimmi...." (pausa in cui tutti noi ci aspettiamo la Rivelazione dell'Essenza), "Che ti ti fidi di me". Però...Valentina al nerd: "Dimmi qualcosa di carino" (pausa in cui ecc. ecc.), "Per te ci sarò sempre". Però... Calimero alla capa: "Puoi contare su di me, ingegnere!", "Grazie, diplomato!". Ernestino detto Tino (perché quando è in auto sul sedile gli si schiaccia il viso, che sembra ancora più tondo?): "Papà, stanotte c'era qualcuno nel parco", "Perché dici così?", "Perché lo so", "Vabbe', ma io ho i superpoteri, però non dirlo a nessuno".
Risultato: 'na palla...

"Coraggio, bròder" - "Ahi!" - "Guarda che sei ferito all'altra spalla..."

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