Delizioso titolo barocco per un post che entra nella carne viva del dibattito contemporaneo, mordendo nella più scottante e problematica attualità. Parlerò dunque del goffo barcamenarsi della nostra ministra della Giustizia che si prodiga per salvare amiche di famiglia rampolle di famiglie perlomeno chiacchierate? O della macchia d'olio dello scandalo intercettazioni made in USA-NSA, che altro non fa se non svelare il segreto di pulcinella del ficcanasismo mondiale permesso dalle nuove tecnologie? Meglio, molto meglio! L'Italia tutta è da giovedì sera esterrefatta e basita per il clamoroso dietrofront di una coppia di cantanti bresciani che ha deciso di non ballottarsi con altrettanta concorrente bresciana per entrare di sfrusio a X Factor 7. Per tacere di un altro manipolo di bresciani che pare essersi concentrato tutto nei provini xfactoreschi di quest'anno. E poi dicono che abbiamo solo Fausto Leali....
Sta di fatto che il duo Osso-Mr. Rain ha detto nononono, noi a compromessi non scendiamo, c'era pronto un contratto capestro, ci siamo smazzati bootcamp, homevisit con Ventura che ci ha preferito gli One Direction del basso Lario (già sbattuti fuori, peraltro...) e adesso si vorrebbe che rientrassimo alle LORO condizioni, macché, meglio la nostra carrierina, e scusate se avete bruciato paghette e anticipi di Natale a votarci. Questo è saltato fuori da Facebook; la sera del live, invece, un laconico video in cui i due si sono detti non ancora pronti per il talent; e Ventura, aciderrima: "È proprio vero che chi ha i denti non ha il pane e chi ha il pane non ha i denti", cioè a dire che ci vuole tutta a buttare nel cesso l'occasione perlomeno di un'esibizione davanti all'Italia intiera, con peraltro prospettive non misere di ritorno di immagine e di pubblicità. Ventura che, da navigata showbiz-woman, sa bene quante orde di wannabes avrebbero venduto il rene della nonna per trovarsi al posto di loro due (c'è chi condivide).
Loro due, già. Su Mr. Rain per ora taccio, anche se penso che il cervello del gran rifiuto sia lui. Dico ciò perché conosco troppo bene Osso, al secolo Ossama Addahre from Fair Mountains, province of Brescia, Italì, e so che difficilmente avrebbe rinunciato al ballottaggio; poi con Ventura e contro Morgan sarebbe stato un inferno di litigi, capricci e piagnistei, ma l'ebbrezza del palco, quella no, non può avervi alzato bandiera bianca ancor prima di lottare senza l'azione di plagio dell'altro.
"Vabbe', tutta 'sta ossologia di dove ti viene?". Semplice, cinque anni fa le nostre Divine Maestà Insegnantizie si sono pregiate di avere Ossama come allievo in terza liceo scientifico-sportivo. Rapporto difficile, non lo nego, il soggetto in questione ha il suo caratterino polemichetto, sì sì; certo, mi si rinfaccerà che il fatto di averlo rimandato a settembre in latino (ovvove!!!!!) non lascia intuire un mio sereno giudizio su di lui; in realtà siamo rimasti in ottimi rapporti anche dopo, quando non è più stato mio alunno (perché noi Spocchiosi diamo i voti allo studente, non alla persona, imparate, cariatidi); l'ho anzi seguito via FB nella sua avventura prima alle selezioni di X Factor 2010, quando a un passo dal traguardo gli fu preferita la mai più dimenticata otaria Damiano Sardi (mestamente uscito al ballottaggio col Louis Tomlinson del Salento), poi quando varcò il canale di Sicilia per partecipare ad una specie di Marocco's got talent, manifestazione in cui non è arrivato in fondo, e che purtroppo gli è costata la bocciatura in quinta per sforamento del tetto di assenze. Gliene parlai, osai accennare al fatto che, a mio giudizio, per inseguire quel sogno aveva perso un anno, quando il mio consiglio nelle chat notturne di FB era stato l'esatto opposto, prima diplomati, poi vedi; lui, con occhietti stupiti da cerbiattino, mi replicò che no, perché avrei perso un anno?, non penso proprio, e pazienza. L'ho ribeccato agli orali della maturità, quando io e la Spocchia scendemmo a Fair Mountains a vedere che fine avrebbero fatto alcuni ex alunni e lì lo vidi motivatissimo, diploma in tasca, a riprendere lancia in resta la carriera discografica. Ottimo, pensai, ma con la scarsa predisposizione che hai sempre dimostrato a sentirti dire dei no dritti in faccia (dal sottoscritto, per dire...), ce la farai a resistere in un mondo di squali, perennemente assetato di novità da bruciarsi nel giro di un sospiro? Avrai carattere a sufficienza per non deprimerti alla centesima porta chiusa? Poi me lo vedo lì lì per accedere all'Olimpo di Cattelania, nelle lande Morgane, al cospetto del più sopravvalutato cantante del decennio, imitatore senza faccia di Belinda Carlisle, degli Wham! e dei Culture Club, una specie di versione ristretta di Prince e Freddy Mercury in salsa bimbominkia (parlo di Mika, eh?),
e mi dico: "Vuoi vedere che ce la fa...?". Mi resta solo un po' sgrausa l'accoppiata con Mr. Rain, non mi sembrano due voci e due stili che possano quagliare, ma del resto i gruppi a X Factor hanno sempre vita grama, chissà che magari questo anomalo duo non arrivi ben oltre i Moderni e i Frères Chaos (e non si estingua come gli Aram Quartet). Nulla. Salutano e se ne vanno. Ho seguito le reazioni degli utenti Facebook, molti delusi, altri orgogliosi che i loro beniamini non siano scesi a compromessi. Per quanto concerne me e la Spocchia, da navigati conoscitori del meccanismo televisivo, temiamo che la scelta di Ossama sia stata un semplice ed autentico suicidio.
1) Osso caro, nessuno su questo pianeta crederà mai alla fanfaluca del "contratto all'ultimo momento". Sapevàtelo, cribbio. Pensavate di andare lì a cantare quello che piace a voi? Suvvia, Morgan ha fatto cantare a Marco Mengoni roba che il suddetto Mengoni neanche conosceva, lo ha fatto orbitare da Psycho Killer a Il nostro concerto, da Helter Skelter a Almeno tu nell'universo, e poi il Mengoni che ha fatto? Vinto X Factor, come il miglior Edipo ha sfanculato il mentore e si è buttato sul pop più lagnoso possibile, eppure spacca & sfonda. Ogni gioco ha le sue regole, ed X Factor è prima di tutto un gioco televisivo ad eliminazione, dal quale ogni tanto esce qualcuno che fa strada. Per quanto non si sa, ovviamente. Leona Lewis è già preistoria e gli One Direction, tapinelli, ignorano di avere davanti questo destino da poveri reduci.
2) Se si crede fino in fondo ad un progetto, non ci si ritira in questo modo. Per rispetto nei confronti di chi non è arrivato alle soglie del serale; ma anche per chi non ha proprio visto nemmeno la faccia della Ventura perché è stato scartato alle pre- pre- pre- selezioni. Vi hanno dato dei viziati, tra gli altri commenti, e ciò mi duole specie per te, perché ben sai quanto ho insistito in tutte le sedi per cavarti fuori dalla capoccia la malsana idea bimbominkiesca del tutto dovuto, unita alla pretesa che qualcuno si faccia carico di spianare per conto vostro la strada dagli ostacoli che vi si fanno incontro. E invece siete scappati, come se ci fosse stata una qualche lesa maestà nei vostri confronti. Non ve lo potevate permettere: ricordate che, agli occhi di un Morgan o di un Elio, voi siete degli Illustri Sconosciuti, alla faccia dei tanti o pochi contatti delle vostre pagine di Youtube e FB.
3) Non so se "la vostra piccola carriera" crescerà; temo al contrario che vi faranno terra bruciata attorno, specie dopo le mezze frasi che vi siete lasciati sfuggire su FB. Nathalie Giannitrapani, per aver sconsideratamente sparato a zero sui talent della De Filippi, sta ancora finendo di scontare l'esilio. Vi diranno che vi siete atteggiati da divi. Che avete diviso arbitrariamente il mondo in Buoni & Cattivi. E soprattutto che avete menato insulsamente il torrone sulla questione del vostro essere "altro" rispetto alla mandria generale dei concorrenti. E allora scatta l'ormai arcinoto fattore Mara Sottocornola, in memoria di colei che agli home visit dell'anno scorso si sfilò dalla competizione perché sentiva puzza di omologazione e non si sentiva di appartenere a tutto ciò. Per poi venir messa sotto contratto a cantare le stesse canzoni di Malika. Cioè: decidetevi, gente, o si salta sul carro o si sta a terra.
4) Da ultimo, la questione dell'alterità vostra rispetto al pastone stantio che girerebbe a X Factor. Perché è questo che Mr. Rain fa tralucere nella filigrana dei suoi messaggi d'addio alla competizione. Ebbene, guardatevi un attimo: tu, Osso, ti presenti come cantante soul-R&B, che non è precisamente la proposta più spaccamondo sulla piazza; l'altro scimmiotta Eminem in ritardo di 20 anni. Insieme, per quanto mi concerne, non siete convincenti fino in fondo, ma il problema è suo, non tuo. Sai che non ho difficoltà ad andare giù diretto: ti sei messo a traino di una locomotiva senza traguardo. Sentirlo chiudere il videomessaggio col solito, stracco, inutile, stereotipato fuckin' bitches e tu dietro che cinguetti Osso! col falsetto da bimbominkia, suvvia, meriti molto ma moooolto meglio. Cosa sia questo molto, devi scoprirlo da te, e non sarà affatto facile. Il fatto è che il mercato discografico "occidentale" (qualunque cosa ciò significhi) è ormai saturo, la musica leggera, ma pure il rap e tutti gli altri generi hanno esaurito l'inventiva, restano giusto o i grandi vecchi che ormai possono permettersi di riciclarsi ad infinitum perché il loro zoccolo duro non li lascerà mai o le nuove proposte dei talent create ad usum bimbominkiarum, che durano sì e no lo spazio di un lustro. In mezzo non c'è nulla. Guardate l'Italia: nell'ultimo decennio gli unici prodotti di un certo spessore non usciti dai talent sono i Negramaro e la già menzionata Malika (mi dicono di aggiungere Arisa, vabbe'...). Per il resto è tutta una catena di show televisivi che si passano il materiale, con gente che da Io canto o Ti lascio una canzone poi approda a X Factor (i Free Boys, per dire, ma molti altri), e da X Factor o da Amici si passa a vincere Sanremo (Carta, Scanu, Marrone, Mengoni, 4 volte in cinque anni). Ma sono vittorie che non lasciano nulla di nuovo, perché le note sono 7, ma gli aspiranti cantanti di successo, riuniti ai vecchi che non cedono, sono 7 milioni al metro cubo. È un settore asfittico, che può giusto contare sulla smemoratezza che dalla nostra generazione X è transitata direttamente alla generazione bimbominkia, sì che alle bambine di oggi si propina senza tema di ridicolo la stessa zuppetta (One direction) che già fu sorbita dalle mamme quand'erano piccine (Take That). Ma chi può dirsi veramente "nuovo", come esplosivi e detonanti furono i fenomeni di Michael Jackson, Madonna, U2, R.E.M. negli anni '80? O gli Oasis e i Nirvana un po' dopo? Tutto ormai si è prosciugato, le plaghe antitpodiche del buonismo e del ribellismo sono state ormai sfruttate fino all'inaridimento, Lady Gaga altro non è che una Madona reloaded, le cantanti-chewingum, da Katy Perry a Violetta, decantano per autocombustione, le finte cattive come Avril Lavigne hanno smesso da mo' di essere patetiche per diventare inutili. Un nuovo, convincente interprete maschile latita, al femminile Adele macina vendite, ma non rompe alcuno schema. Beyoncé non esce dal seminato del suo genere, e fa bene, ma non ha certo impresso svolte ad alcunché. Insomma: in tutto 'sto paludume, Osso mio, tu e Mr. Rain volevate pure smarcarvi? Quella sì era una partita persa in partenza. Ma voi ne avete persa un'altra, ed è più grave in quanto doppia: quella con la coerenza e con l'accettazione del principio di realtà. Osso, da Spocchia ad ex- alunno, scegliti meglio i compagni di strada, la prossima volta.
P.S.: se poi tutta la manfrina cela il fatto che qualcuno vi ha già messi sotto contratto, speriamo che non vi brucino.
P.P.S.: e comunque consolati guardando come stanno messi male questi altri.
Grazie per aver riportato alla mia mente Tal Dami. Sul serio.
RispondiEliminaPer il resto, come darti torto su qualcosa. Viva Fausto Leali.
TFM
Di nulla, grazie a te di onorare con la tua visita il mio blogghino. Gossip per gossip, Irene Fargo abitava sopra mia zia...
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