Motto


"Chi scende, non sale; chi sale, non zucchero; chi scende, zucchero".



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venerdì 17 aprile 2015

UGF 03X02: quota, quota.

E così, una puntata via l'altra, giusto per sondare la resistenza del pubblico al glucosio, e purtuttavia instillando lievi goccine di rafano là dove la luce è più intensa affinché l'ombra sia più nera.


"Sai che sembri la nonna di Sailor Moon?" "Chi, quella della statale 54?"



Per dire insomma che la fiction nostrana a trazione rengonica svela vieppiù il suo volto, fatto di zuccherosità (molte) e asprezze (poche). Il che, suddiviso per le quote mediatiche che si programmano per ogni episodio secondo l'equazione di Sommersmith, porta alla seguente ripartizione.

Sai, quei tuoi profiteroles dell'altra sera... li ho rivisti...

1) Quota Casa Vianello/Teneramente Licia: tutta a carico del matrimonio tra Laura la Cattolicissima e il suo bel Leo. Ma dov'è finita l'avvocata che si portava dietro la sfiga come un cilicio? Eccola invece tutta presa dalle prime inevitabili messe a punto della vita (bis)coniugale, tipo buttar via le uova al bacon fatte da lui senza dirglielo, piombargli in bagno mentre lui è nudo come mamma lo fece perché non ha chiuso la porta a chiave, sistemare i cuscini a trapezio piuttosto che a triangolo, insomma una carica sexy che al confronto il duo Licia-Mirko veniva fuori dall'Histoire d'O. Tutto deve riconciliarsi, un po' come alle fine dell'Orestea, e allora anche Niccolò, che avevamo lasciato in stan-by di bega perenne con la madre, dimentica incomprensioni, bigottismi, discriminazioni e accetta di venire a vivere coi due neosposi. Così, tout est pardonné. Forgiven, forgotten. Paraculiamo allegri, insomma.
Niccolò che peraltro (ma qui pesano le ambivalenza e le ondivaghitudini piddine sulla questione delle convivenze gay) potrebbe rimettersi sulla piazza, finita la triste parentesi col pitturista. Pare che nella piscinetta da lui frequentata saltabecchi uno che forse l'ha puntato, "ciao, anche tu qui?", "ci vieni spesso?, "io prima venivo di pomeriggio", tutte espressioni talmente neutre che uno neanche ci farebbe caso, ma Niccolò, temendo nell'interlocutore chissà quale maniaco, fugge sempre a gambe levate, lui che si era infrattato col pitturista NEL GIARDINO RENGONICO alla velocità del suono. Si vede che il ruolo del personaggio, che pure da qualche parte quaglia, è di difficile gestione. Ma la dolcezza trionfa.

Sì...sì sì, vedo il meteorite che precipita sulla ditta!

2) Quota Brothers and Sisters de noantri: che poi Laura, dopo tanta trasgressione nello sposarsi all'alba (ma a me continua a non tornare la cosa del ri-matrimonio in chiesa se non ha divorziato senza accenni alla Sacra Rota), dopo aver quasi fatto infartare di disdoro la povera e squinternata madre, si inalbera ad albero solo perché Nora/Sandrelli, distrattona, si ricorda, o meglio le viene fatto ricordare, di avere quella figlia nata da uno zompo giovanile, cosa là, Claudia/Gradisca, che è spuntata dal nulla e adesso vuole conoscere tutti i suoi fantastici fratellastri. E 'mbè? Dov'è il problema? Non si sa, ma Laura prende malissimo la scoperta, tace, fugge, mette giù una pippa chilometrica, ma in fin dei conti Nora era giovane all'epoca, fu costretta a smistare la primogenita per poi sposarsi col Capofamiglia, vojo di'... macché, scandalo scandalone, da parte di una che ha gettato il rosario alle ortiche e cercava i confetti color malva perché si risposava senza essere, ovviamente, più illibata. Si arriva al tutto dopo una serie di bugie, equivoci, deduzioni, silenzi e svelamenti in pieno ossequio alla fiction americana cui UGF si ispira smaccatamente: tutti non devono sapere e alla fine tutti sanno tutto. Solo che almeno a casa Walker scorreva ogni tanto il sangue. 

"E per la massa magra la creatina fa miracoli..." "Maschiaccio...".

3) Quota Candy Candy, eterna incompresa: appannaggio in realtà di un lui, ovvero Jamal, che grazie al sincero pentirsi sta riscoprendo la fede islamica, ma deve sull'altro versante cozzare contro la cocciuta vena comandizia di Raul, motivo questo di non pochi scontri, ma soprattutto di un andamento, oseremmo dire, ciclotimico e bipolare del rapporto tra i due, che si provocano, si separano e si riconciliano a velocità ghepardesca. Se Jamal compie l'intemerata di far giocare a rubabandiera gli ospiti del rieducandato di Raul, facendo sì che una di loro si sfracelli, ecco il rimprovero, "guai a te se osi prendere iniziative!", ma come, protesta Jamal, proprio adesso che mi stavo risocializzando?!??!?! e via una bella fuga di 500 metri non si sa dove, non si sa a sbracciarsi di che, ma si vede che è l'aria del maneggio, ricordate le cavalcate verso il niente di Raul l'anno scorso, al ritorno di Edoardo dall'aldilà? Poi, senza un vero motivo, Raul dà uno strappo a Jamal, ma c'è sempre la sosta a casa Rengoni, là dove Valentina la semplice è pronta a dire addio al nerd inverighese (che ha guadagnato, se non in bravura, in dizione) per gettarsi nell'ignoto coll'egizio. Basterà a redimerlo? Intanto Raul ha pronto il kit da cazziatone nel cruscotto dell'auto.


"Allora, qui Niccolò direbbe... ah, no, sono io...!"

4) Quota Il tempo delle mele: il povero Calimero, tradito da Narici Arabesche, che sta con l'altro, ma come fosse una tortura, fortuna che è arrivata la proposta di nozze che... ah, no, era un bluff. Puff, sparita.


"Allora... io farei rigatoni alla puttanesca..." "Sì, vabbe'..."

5) Quota C'è qualcosa che non so? tutta per Raul, che vede la sua ex con neonato a spasso e teme, pallottoliere alla mano, che la materia prima sia la sua. Ma lei, Cervina, zitta e muta. Guarda e schiatta.               


Kabir Bedi chi?

6) Quota Mi-mi-mistero! per Isabella Ferrari- Gradisca, l'unica a darci il  brivido del proibito e della strage imminente, anche perché, per arrivarci Laura (che in genere non ha mai capito nulla di nulla delle cose sue) a capire che questa qui ricompare proprio ora e ci sarà un perché... L'odore del sangue immine su tutto, pure sul povero Giampaolo Morelli, condannato a fare la parte del belloccio imbranato come Giorgio Mastrota è costretto a vendere pentole sino all'estinzione dei secoli... E' proprio vero che la bellezza non basta...


"Mamma, ma la Stella Piumata..." "Ssshhhhh...."

7) Boh, aspettiamo...

"Ue', altezza mezza bellezza!" "Sì, con il Mocio in testa...".


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