Motto


"Chi scende, non sale; chi sale, non zucchero; chi scende, zucchero".



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sabato 9 febbraio 2013

Dai, che sennò t'offendi, Beppi', senti qui...

No, Grillo, non penserei mai di trascurarti, anche perché mi prometti un botto del 18-20% alle elezioni. Ho solo da eccepire qualcosina.....

Perché poi uno dice "Grillo demagogo", "Mestieranti della politica", gnè gnè gnè.... Perché, dopo tutta la palestra democrazia cui ci esercitammo indefessi dai tempi dei tempi, guardiamo alla politica d'oggi come se essa fosse nata l'altro ieri o al limite una settimana fa?
("Ha bevuto, sai..."), no sono lucidissimo. Lucido per vedere lucidamente quanta poca prospetticità alberghi negli occhi & nei cuori dei nostri commentatori di cose nostre.
("Ha dormito scoperto..."), macché, vedo l'oggi e vedo lo ieri, e mi stupefaccio del vostro stupore. Entrino gli schiavetti con le lavagne!

[quindici schiavetti di varia pezzatura recano due lavagne ampie & pesanti]

Non vorrei tediarvi tirando in ballo la teoria della degenerazione dei sistemi politici già ampiamente delineata da quel tizio del Mondo delle Idee, ma mi limito a ricordarvi che già in tempi remoti vi sono state fasi nelle quali la pancia del popolo decideva a discapito di quello che diceva la testa, ciò anche grazie all'azione di abili demagoghi che sondavano umori & titillavano istinti con promesse di ogni tipo. E' sempre facile dichiarare la pars destruens di un progetto politico, è l'alimento di ogni populismo: "Il sistema fa schifo, cambiamolo noi che del sistema non sappiamo nulla!!!". Sì, come no. Peccato che il Sistema, qualsiasi sistema, abbia delle costanti che sono strutturali e pertanto non cambiano mai nei secoli, anche se le rivoluzioni paiono scardinare l'esistente e sancirne l'irrimediabile dissoluzione. In realtà vale in politica il principio democriteo- epicureo- lucreziano secondo cui in natura nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma.
Grillo mio, Grillo parlante ed urlante, non sai quanto concordo con le tue bordate contro questa classe politica... Sappi però che, appena quello che tu chiami 'movimento' scende nell'agone elettorale, qualsiasi agone, esso cessa di essere movimento e fatalmente diventa partito, perché la politica è SEMPRE stata fatta dai partiti, sia quelli organizzati cui ci siamo abituati dalla rivoluzione industriale in poi, sia quelli di un tempo, molto meno strutturati, ma pur sempre attivi PER qualcuno CONTRO qualcun altro. Per dire: democratici ed aristocratici ateniesi, optimates e populares romani e poi su su dai whigs & tories, e poi dai rep & dem, ecc. ecc. La politica, intesa come apparato circolatorio che fa funzionare la polis, ha delle caratteristiche invariabili, e una di questa è il cosiddetto Sistema, ed il Sistema, quando non degenera, si nutre di dialettica, di compromesso, di soluzioni che non sempre mettono d'accordo, ma spesso rappresentano il male minore. Perché vedi, Beppuccio mio, nel gestire le sorti di una comunità, due più due spesso fa cinque, e qualsiasi soluzione a determinati problemi può non essere mai quella perfetta, sì che entrambe le alternative di fronte a cui uno si trova (o pure più di due, s'intende) hanno ciascuna del buono o del meno buono, e allora tocca scegliere sapendo che l'opzione perfetta non sarà mai. Tu invece ci sbatti in faccia i tuoi programmi grondanti di certezze sullo schifiltìo dei politici attuali (e come non essere d'accordo?), ma poi proponi cose che sì, si possono condividere, ma non sono l'Unica Vera Soluzione. Detto più rasoterra, mi spaventa di te la sicumera di chi sa esattamente tutto quello che deve fare, quando in ballo c'è la guida non di una città pucciosa ma piccina come Parma o di una regione pucciosa ma regione come la Sicilia. Qui c'è lo Stivale tutto, Beppino mio. E le tue bombing proposals potranno certo intercettare il disgusto dell'elettorato (ci vuol poco, veh...), ma potrebbero rivelarsi non così efficaci come tu credi; questo è il problema: tu credi ciecamente nella verità apodittica delle tue tesi e non vuoi condividere momenti critici con nessun'altra forza politica. Vuoi entrare in Parlamento, ma fare come se ne fossi alieno: ricordati che già la Lega Nord si atteggiò in tal modo e oggi boccheggia, sepolta da scandali di un certo peso. Vuoi imporre tesi non negoziabili: spiacente, questi sono gli atteggiamenti delle dittature; la cecità dialettica dei tuoi più accesi rappresentanti, il cui occhio fisso e spiritato nel perculare QUALSIASI idea altrui è spaventosamente vicino a quello di certi adepti di certe sette pseudoreligiose, non è ciò che mi aspetto dal futuro Parlamento. Se scendi nella fogna della politica (o perlomeno ci mandi i tuoi), preparati a vederti sporcato un po' anche tu. Le vergini vestali non abitano a Montecitorio (specie nell'ultima legislatura...).
Sappi poi che, per quanto puri & immacolati siano i tuoi boys e le tue girls, il contatto coi palazzi del potere sortisce sempre qualche effetto, come chiunque di noi resterebbe lievemente stordito se visitasse certe cantine della Franciacorta o del Chiantigiano e fosse sottoposto agli effluvi etilici che ivi promanano con voluttà, anche senza toccare mezzo bicchiere di uvesco nettare (devo smettere di leggere i romanzi di Piperno....). Diciamocelo clarum tondumque, non vincerai, al limite guasterai. Voglio però ipotizzare per assurdo che tu aggranchi maggioranza sia alla Camera che al Senato. Quanto credi che ci metterebbero a scoppiare tra i tuoi lindi parlamentari le beghe, le ripicche, i tranelli, gli assalti alla diligenza? Quando si è al potere, si ha una voglia pazza di far vedere che lo si gestisce meglio degli altri; cosa sarà poi, dimostrato ciò si ha pure una gran voglia di vedersi riconosciuto questo meglio: e sull'entità del riscontro spesso comincia a svilupparsi quella voglia di concretezza che si traduce in fette di potere autonomo; peccato che in genere siano almeno due o tre le persone a ragionar così: ecco allora le pugnalate alle spalle e le congiure, la fretta di metter via più ricchezza possibile prima che il vento cambi, la consorteria rivale vinca o semplicemente il popolo si stufi. Ora, che i tuoi eletti in Sicilia abbiano rinunciato a gran parte dello stipendio previsto, invero orrendamente alto, è cosa lodevole; ma è solo il primo gesto: devono adesso districarsi in una realtà in cui l'anti-Stato la fa da padrone; dovranno avere la forza di mandar via 10, 100, 1000 questuanti, a loro volta espressione di gruppi di potere inimmaginabili. Tutto da soli, senza chiedere aiuto alle altre forze politiche. Perché loro sono puri. No, non sono puri; sono semplicemente sciocchi. Politica E' immergere le mani nello sterco del demonio, quale che sia la sua ipostasi. Politica E' trescare cogli avversari di ieri, che saranno gli amici dei nemici di domani. Politica E' misurarsi con le mille e una tentazioni dell'ebbrezza che dà il potere: non si tratta, irrealisticamente, di professarsi incorruttibili; si tratta di toccare la corruzione, sentirla insinuarsi dentro l'animo, quindi cercare di respingerla, pur consci che qualche incrostazioncella resterà, perché anche solo il millisecondo di tentazione relativa al farsi i PROPRI interessi prima o poi si verificherà. E' l'animo umano nelle sue componenti istintuali, c'è poco da fare. Il servizio per la patria è sempre condito da una punta, minima, di narcisismo, e da questo narcisismo possono sgorgare correnti poco ortodosse, ma spiegabilissime. Piuttosto di negarne l'esistenza, le si ammetta e le si combatta andando loro incontro. Ma i tuoi ce la farebbero? O, inebriati di potere, non si metterebbero ad epurare gli avversari - cioè i compagni di partito- per garantirsi più torta, come fece chi ha retto la baracca prima di loro? Ricorda, Grilluccio mio, che non sei andato nel Paese delle Api Industriose a reclutare le tue truppe, ma le hai pescate dalla società civile, civile sì, ma sempre italiana: e certi difettacci del nostro carattere nazionale sono comuni alla casalinga quanto all'imprenditore, al ricercatore universitario quanto alla parrucchiera quanto al direttore di supermercato quanto al politico da 10 legislature per gamba. Basta con la fola dei Puri che nulla sanno di politica e quindi la faranno meglio degli altri: la politica è un'arte che si impara con l'esperienza, nei suoi ingranaggi nobili e nei suoi squallidi maneggi certamente, ma non è improvvisata naivité. Sembra di essere tornati al cinema neorealista che prendeva gli attori dalla strada, perché erano più credibili e spontanei di quelli sfornati dalle Accademie. Ma che discorso è? La tecnica è ciò che perfeziona il talento innato, ma il talento è qualcosa che non è certo comune a qualsiasi uomo della strada, eppure è proprio la dimensione talentuosa e 'altra' dalla trita realtà, anche nel modo di recitare, che rende il teatro arte e non artigianato. L'attore "come se fosse uno di noi" è fuffa come il politico "che viene da tutt'altro settore", che poi, per amor di sofferenza, è la stessa idea che per fare l'insegnante in fondo che ci vuole, datemi un registro e due libri e qualcosa imbastisco pure io. Per carità, torniamo all'idea che per fare le cose bene ci vuole esperienza e tornitura mentale; risparmiateci, obsecro, la retorica del politico parvenu che butta su piatto la sua freschezza e la sua limpidezza e sopratutto la sua inesperienza; no, io voglio anche sei o sette squali in Parlamento, voglio gente che sa far quadrare i conti che non quadrano pur di fare l'interesse pubblico, uomini e donne che non guariscono i lebbrosi al loro passaggio, ma hanno sufficiente sapor vitae da accontentare più popolazione possibile evitando al contempo di scontentarne altrettanta. E ciò sarà SEMPRE fonte di contrasti, anche duri; ma è chiaro che, se a giostrare su argomenti come la scuola, il welfare, LA POLITICA ECONOMICA EUROPEA, i trattati internazionali, le spedizioni militari, l'antiterrorismo, la lotta alla mafia mettiamo i primi venuti, animati solo dalla voglia di spaccare tutto, ci tireremo addosso il ridicolo e pure il disprezzo di tutti il consesso mondiale.
Beppino mio, da italiano ad italiano, detto che entrambi teniamo al nostro sciagurato Paese: appena hai tempo, tra un tsunami e l'altro, di' queste due cosette ai tuoi candidati: "Gente, ricordate che la Rivoluzione francese è partita a suon di illuministici proclami contro il vecchio e a favore di un mondo migliore ed è è finita con tutti che ghigliottinavano tutti".
Lieto dell'attenzione che vorrai aver prestato a questa mia.
Ossequi.
EDM - La Spocchia. .

4 commenti:

  1. Caro prof, io sono su Twitter... Che ne diresti, se usassi il suddetto social network per inviare questo messaggio a Beppe Grillo? :D

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  2. perfetto. ma gli attivisti del movimento e i loro votanti non ci arrivano a capirlo.non perché siano sciocchi o ignoranti, anzi,tutt'altro. Non ci arrivano perché si sentono superiori.

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