Motto


"Chi scende, non sale; chi sale, non zucchero; chi scende, zucchero".



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lunedì 18 febbraio 2013

Eroi di carta e briciole di sciamanesimo

Una breve nota per disquisire di un fenomeno che sembra un po' il piatto forte degli ultimi tempi; non sono le nostre elezioni politiche e nemmeno il prossimo conclave a Papa vivente, bensì la demolizione, o meglio autodemolizione in cui stanno incorrendo due simboli dello sport mondiale, fino all'altroieri additati ad esempi sublimi di come si superano i dolori e i drammi della vita e li si converte in vittoria.
Non sarà sfuggito infatti a nessuno che il noto ciclista Lance Armstrong, sopravvissuto a disavventure oncologiche di varia entità, vincitore di 7 Tour de France consecutivi e quindi accusato e professato fruitore di doping, abbia aggiogato la sua vicenda a quella del velocista Oscar Pistorius, privato della gambe da una gravissima malattia contratta da piccino, dotato dalla moderna tecnologia di due appendici molto Transformer, partecipante, dopo fiumi di polemiche, alle Olimpiadi londinesi assieme ai 'normodotati', quindi assuntore di steroidi che gli hanno fatto un filino perdere la crapa, portandolo ad ammazzare la fidanzata in una notte d'estate (là giù in Sudafrica, s'intende). 






Vicende torbide, si sa. Lo sport ormai, del resto, insomma, sì, scemo chi s'illude davvero che certi record, certe strutture fisiche, certi coefficienti di resistenza alla fatica possano essere davvero credibili. È chiaro che, da quando anche la competizione sportiva altro non è che l'intervallo tra due sponsorizzazioni, all'atleta si chiede non solo la vittoria, ma il trionfo totale, su di lui si scommette una tal mole di soldi in accessori e strumentazioni e si investe un tal numero di spot che non è nemmeno ipotizzabile una sconfitta. A meno che essa non arrivi da parte della futura stella di future competizioni. Morale, la piaga del doping è elegantemente biasimata da tutti, ma alla fine di sa che senza certi atleti acchiappa-pubblico il movimento, qualsiasi movimento, andrebbe a gambe all'aria. Sì, l'idea che io e la Spocchia ci siamo fatti è che gli organismi internazionali con un occhio condannino il doping, ma con l'altro, non dico lascino fare, ma comunque controllino un pochino 'a campione' per dosare gli scandali e far fuori i pesci piccoli finché si può, mentre quando ormai il pesce grosso smarrona in modo indifendibile (7 Tour de France dopo essere stato strappato alla morte per un soffio e dopo cicli di chemioterapia che avrebbero abbattuto Moby Dick? Ma dai...) lo si abbandona al suo destino. Saremo maliziosi, ma si sa...




Però questo è ancora il meno. La cosa che più offende, nel caso dei simpaticissimi Lance & Oscar, è che a loro è stata garantita sin da subito un'aura di santità a motivo delle loro disgraziate vicende biomediche, e le loro vittorie hanno creato attorno a loro il mito. Poi però si scopre che, dietro i lustrini e le 'storie' esemplari cucitegli addosso, i due simpaticoni facevano come e peggio degli altri. Del doping di Armstrong s'è detto; quanto a Pistorius, a parte il dettagliuccio dell'omicidio, vi è che l'ottimo centometrista aveva in casa damigiane di steroidi, come il più sfigato dei palestrati di nostra conoscenza. Insomma, l'immaginario collettivo mondiale ha scommesso su di loro, ha costruito un'epica dell'Atleta Oltre La Malasorte, ma al momento dei conti finali, questi due si sono dimostrati di un'ipocrisia somma, come somma è la paraculaggine di chi li ha portati alle stelle per lucrare e ora li lascia cadere.
Si dovrebbe trarre semmai un'altra lezione da questi fattacci: nell'epoca del matrimonio forzoso tra sport e sponsor (chè altrimenti nessuna manifestazione si potrebbe organizzare, visti i costi) dobbiamo rassegnarci e scordarci l'immagine dell'Atleta Santo, che gareggia per il puro gusto della competizione, che mangia crostate all'albicocca per 20 anni, va a dormire presto, porta a spasso il cane correndogli dietro e così fa attività aerobica e nelle pause si siede sotto un faggio a zufolare. Balle. L'atleta da competizione è un prodotto tecnologico, a cui si contano anche i battiti di ciglia in rapporto all'attività della ghiandola pineale, che viene monitorato costantemente in ogni funzione biologica, dalla produzione dei succhi gastrici al grado di densità della sinovia. E soprattutto, dove la costituzione fisica non arriva, la chimica aiuta sempre. Sempre.
Non stupiamoci dunque dell'antro da apprendista stregone che sia Armstrong che Pistorius avevano allestito in casa loro. Usciti dal loro stato di minorità, essi non si sono offerti al mondo come i buoni in un ambiente di sportivi marci; al contrario, la sete di rivalsa contro il destino ingiusto ha moltiplicato in loro il senso della scorrettezza. E se è così (sinfonia della Spocchia on), non c'è tumore o amputazione di gambe che tenga: cari voi due, fate schifo, come un Ivan Basso qualsiasi, siete degli eroi di polistirolo allo stesso modo (ombrello antimeteorite on) di Marco Pantani (l'ho detto, ahhhhh....). Non si può davvero pensare che una disgrazia personale, anche del livello delle loro, si trasformi in una sorta di apertura di credito permanente in forza della quale a loro è concesso tutto, perché poverini con quello che hanno avuto... O forse che la famiglia della defunta fotomodella giustificherebbe Pistorius 'perché ha tanto sofferto'? Quindi se hai sofferto tu devo andarci di mezzo io? Detto più in piccolo, e disgustosamente 'made in uno che lavora nella scuola', mi sembra quando certe mamme d'assalto pretendono trattamenti di favore per i figli, perché hanno avuto gravi problemi di salute. A domanda: "E il problema qual è'?", la risposta è: "È stato due mesi a casa per polmonite l'anno scorso". Ah, come no...
Grande o piccola che sia la disavventura vissuta, non è possibile che in nome di quella a qualcuno sia concesso tutto. Lo si aiuterà, certo; lo si faciliterà pure, ove giusto e necessario; ma gli effetti dell'eroicizzazione del caso umano umano sono tutti nelle due notizie oggetto del presente Spocchia's speech: 7 Tour vinti come MAI nella storia del ciclismo e una partecipazione alle Olimpiadi 'normali' ottenuta a furor di popolo, con mediocri risultati, shopping di steroidi ed un omicidio in gobba. 
Si sa, nelle culture antiche c'è sempre la figura che possiamo chiamare genericamente 'sciamano', ovvero un individuo all'interno del gruppo sociale che è caratterizzato da una menomazione fisica o psichica, compensata tuttavia dalla capacità di parlare con gli spiriti della natura o di compiere performance comunemente negate agli altri, in genere legate al mondo magico e pure della creazione poetica (sapevate che Omero era cieco, sì?). Lo sciamano, proprio per l'apparente inferiorità rispetto alle caratteristiche ordinarie del suo popolo, è in realtà ritenuto una creatura oggettivamente speciale nella sua anomalia, degno di riverenza e muta ammirazione, datosi che egli è in grado di raggiungere dimensioni negate ai comuni esseri umani. Quale migliore applicazione di questo paradigma nei personaggi di Lance&Oscar, che dall'handicap sono saliti alla vittoria contando su una forza di volontà non comune (e nel caso di Pistorius anche su gambe non comuni), segno di una personalità rarissima e preziosa, da esibire al Pubblico Medio come paradigma sommo di virtù? Ora, ripercorrendo i ritratti delle più celebri figure sciamaniche, ci sarebbe da citare pure la sacerdotessa di Apollo al tempio di Delfi, la famosa Pizia, specializzata nel dare oracoli & profezie per conto del dio a tutti i passanti. Ricerche accurate svolte in tempi decisamente più recenti rispetto al mito, hanno portato a concludere che le zone del tempio di Delfi ove la Pizia esercitava corrispondevano a fenditure nel terreno da cui usciva un gas allucinogeno che stordiva la sacerdotessa, portandola a vaticinare or questo or quello. Per dire che pure lo sciamano, quando il contatto col dio latitava, una sniffatina se la concedeva. Ci stupiamo ancora?

6 commenti:

  1. Mi viene in mente un film della serie "Rocky"... quello in cui si mettono a confronto gli allenamenti del protagonista (sane corse a caccia di galline) con quelli dell'avversario (un gigante costruito a pillole e "pompatine" tecnologiche varie). Ricordo anche che mi aveva impressionato l'atteggiamento da "uomo bionico" del secondo pugile... inquietato, direi.
    Quanto al rimando allo sciamanesimo, è, a mio giudizio, astrale. :D

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  2. Grazie, carissima. Se pensi poi che, in quel Rocky 4, il buono era Stallone, ovvero lo steroide bipede.... Ipocrisia, nient'altro.

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    1. Love you. :) Scusa il cambio d'argomento... come fai a "pescare" i titoli degli episodi della blognovela? ;) Io avrei mie teorie, più o meno complottiste, al riguardo, ma... ;)

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  3. Risposte
    1. Mi riferivo al fatto che sembrano fare il verso a quei titoli sibillini e irrelati coi contenuti che caratterizzano spesso le fiction a puntate... ;)

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    2. Diciamo che la loro caotica scelta rispecchia il caos morale dei protagonisti....

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