Motto


"Chi scende, non sale; chi sale, non zucchero; chi scende, zucchero".



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martedì 28 maggio 2019

Senecana (4): tutto si tiene, in salute e malattia.

Certo, se corpo e anima sono costituiti dalla stessa materia, è facile che si influenzino a vicenda. 
Già i filosofi stoici parlavano di disturbi solo fisici, solo psichici, fisici a ricaduta psichica, psichici a ricaduta fisica.
Immaginiamo che due dei quattro umori che albergano nel nostro corpo (la bile nera e la bile gialla) si infiammino: verosimilmente, il pneuma coibente, scorrendo nelle zone del corpo dove tali umori sono presenti, prenderebbe su di sé le loro pericolose alterazioni, ma farebbe qualcosa di più del solito. Facoltà delle due bili è quella infatti di far ammalare non solo il corpo, ma anche l'anima: esse riescono infatti a provocare un'anomalia nel pneuma che gonfia la psiche e allo stesso tempo la abbatte mostruosamente dopo averla gonfiata (o viceversa). Si verificano dunque due disturbi opposti eppure interconnessi, la mania (causata dalla bile gialla) e la melancolia (causata dalla bile nera), dicasi una pazzia furiosa e una depressione rabbiosa. Il maniaco ride, corre senza controllo, è violento, è colpito da allucinazioni di fuoco, il melancolico sfugge dagli uomini, non dorme, non mangia, piange e grida senza un motivo, è colpito da allucinazioni pallide.
Non sfugga che l'interpretazione pneumatica di queste malattie apre a scenari di impressionante modernità: se già risulta agevole per questi medici spiegare i disturbi psico-somatici come semplice passaggio di un male dal pneuma-corpo al pneuma-anima, nessuno stupore che essi giustifichino allo stesso modo anche il processo inverso. Come negare la possibilità che sia l'anima ad ammalarsi per prima e di conseguenza influenzare il corpo? Un forte accesso d'ira, un amore deluso, un lutto, qualsiasi evento negativo insomma si imprime sull'anima e la abbatte o al contrario la accende e tale alterazione, nuovamente, si trasmette al pneuma coibente che traduce in sintomi fisici il malessere psichico. Ecco pertanto descritte due malattie ad eziologia biunivoca, nel senso che il loro tragitto può indifferentemente partire dal corpo o dall'anima e interessare l'altro elemento. 
C'è altro, tuttavia: bile gialla e bile nera si possono infiammare, ma soprattutto possono influenzarsi a vicenda, per il semplice motivo che la bile gialla è costituita dalle qualità del caldo e del secco, quella nera dalle qualità del secco e del freddo. Il secco dunque accomuna questi due umori, la secchezza eccessiva può affliggere il pneuma sulla scorta di un doppia anomalia, sì che ci vuol poco a che il pneuma si squilibri prima nel senso del caldo e poi in quello del freddo, come se i due tipi di bile in un certo senso si contendessero la possibilità di far ammalare la nostra energia aggregante. Pertanto, è facile che chi viene afflitto da mania prima o dopo manifesti i sintomi opposti della melancolia, così come il melancolico può passare di colpo dalla depressione all'euforia folle. Parliamo in questo caso di disturbo bipolare. 
Quando però la giusta misura si sbalestra, nulla è più sotto il controllo del malato: si può partire melancolici, avere accessi di mania e ritornare melancolici; si può al contrario essere sconvolti dalla mania, cadere nella melancolia e di nuovo riaccendersi di furore. Non si può quindi parlare di mero disturbo bipolare, ma addirittura ciclotimico.    
Biunivocità bipolare ciclotimica: quale psichiatra avrebbe da ridire? 

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