[Palcoscenico. Luci sulla platea bisbigliante.
Tramestìo leggero dietro le quinte. Dalla platea, il pubblico
comincia a rumoreggiare: "Den-tro! Den-tro! Den-tro!". Da
destra e da sinistra entrano due figure incappucciate che paiono
molto imbarazzate].
S. Agostino (scappucciandosi, a Petrarca) Vabbè, e
come facciamo a tenerli buoni? [voci dalla platea: "Esci e
commentaaaaa!!!"].
Petrarca: (scappucciandosi a sua volta) E che ne so?
Non sa neanche lui da che parte cominciare...
A. Su, diamoci un taglio, improvvisa qualcosa, che
io vado a prenderlo. [spinge Petrarca quasi sul bordo del
palcoscenico].
P. [schiarendosi la voce] Ehm... Italia mia, benché
'l parlar sia indarno a le piaghe mortali che nel bel corpo tuo...
[urla dalla platea: "Basta co 'sta lagna! Dateci il proprietario
del blog!!". Qualcuno lancia sul palco una verza].
P. [scansando la verza] Screanzati! Quello che
vedete voi oggi io lo vedevo già 700 anni fa! Credete che sia
cambiato molto? Sì, all'epoca ci lasciavamo passare gli eserciti
crucchi su e giù per lo Stivale, oggi votiamo contro la politica
economica tedesca, ma restiamo un Paese di cani che si ringhiano
addosso.
Voce dalla platea: Non puoi dire "righio",
ceppa! Non è aristocraticamente medio, non vorrai imitare Dante???
P. [mostrando i pugni e dirigendosi verso il
pubblico] Dimmelo ancora, dai, dimmelo!! Io non leggo quel poeta,
C-H-I-A-R-O?????? [fa per scendere in platea]
A. [rientrando da sinistra] Signori, signori, un po'
di contegno, obsecro, l'avete atteso a lungo e ora è qui,
Eligio De Marinis, quello che vota sempre dalla parte sbagliata!!!!
[entra da destra Eligio De Marinis, vestito in gessato blu a righe
azzurrine, con in mano una cartellina per appunti dei Transformers e
una penna; parte della platea applaude, parte fischia, parte si
esibisce in sobri cori: "Scemo! Scemo!"; Eligio, con gesto
di imperio, ordina il silenzio e la turba s'acqueta].
Eligio: Signori qui convenuti per dialogare piamente
dei risultati delle elezioni politiche italiche che daranno vita alla
diciassettesima legislatura (e già il numero invita a toccarsi le
parti basse), perché urlare così? Siamo tra gentiluomini!
Voce dalla platea: Ma sparati, una volta che voti tu
centrosinistra, questi scemi non sanno neppure vincere!!!
E. E che colpa ne ho io? Non potevo ritrovarmi
la Gelmini alla Pubblica Istruzione... E comunque non vincevano
neanche prima...
Voce: Sì, ma stavolta avevano il match in tasca!
Come si fa a polverizzare un tesoro del 15% di vantaggio?
E. E' appunto quello che andremo ad analizzare ora,
se mi lasciate parlare. Agostino, Francesco, portate le lavagne,
grazie.
[Agostino e Petrarca escono, poi rientrano spingendo
ciascuno una lavagna su rotelle, poi escono di nuovo]
Ebbene, miei gentili amici, non v'è dubbio che ciò
a cui assistiamo oggi è la nascita della Terza Repubblica, ovvero
dell'ornitorinco parlamentare più aberrante della storia italiana
degli ultimi 60 anni: tre forze politiche pressoché equivalenti, una
parte di Paese attaccata ai suoi idoli oltre ogni ragionevole dubbio
etico, una parte che sconta tutte le volte l'idea di sentirsi
ontologicamente migliore 'di quegli altri che votano di là', una
parte che mira a distruggere senza sapere ancora come ricostruire.
Ebbene, è ufficiale: il Minotauro è in mezzo a noi. Una classe
politica indecisa a tutto da un parte, un popolo equamente diviso tra
guicciardiniani chioccioni e spaccatuttisti esasperati dall'altra
hanno compiuto il miracolo di portare in Parlamento spinte vettoriali
opposte che annullano tutto. La Seconda repubblica, di fatto, è
defunta, ma la Terza non è proprio un gingillino. Come si è
arrivati a ciò?
LAVAGNA 1: PD, OVVERO 'PERDENTI DESTINATI'.
Luigi, forse errai nel non dedicarti mai un post
tutto tuo durante la campagna elettorale, forse avresti ascoltato
quello che avevo da dirti, ma ormai è fatta. Diciamo che hai fatto
meglio di Occhetto 1994, ma peggio di Prodi 1996, come Prodi 2006 e,
numericamente, anche peggio di Veltroni 2008. Cosa vuoi mai sono
cose...
Sai dove hai sbagliato? Certo, nel credere
ciecamente ai sondaggi, ma si sa, sono numeri di carta che
andrebbero sempre maneggiati con cura... Che nei sai tu di come fanno
gli istituti demoscopici a selezionare i loro campioni? C'è
omogeneità territoriale o pescano dove capita, basta che le cavie
accettino di dire per chi voteranno? Come impostano la domanda?
Chiedono la preferenza secca o circonloquiscono del tipo: "Se
domani la terra stesse per implodere e lei fosse sul punto di veder
svanire in un colpo tutta la Sua famiglia, voterebbe per Monti che le
ha tassato pure la casa o per Bersani che smacchia i giaguari?".
Cioè, vogliamo una buona volta eccepire sul grado di scientificità
di 'sta roba? Quando il committente incalza per sapere a che punto
sta coi voti, ma il campione sondaggiabile non si raggiunge, o non è
proprio come dovrebbe, non vuoi che questi sparino zerivirgola a caso
o intervistino la colf che lava le scale dell'edificio dove lavorano
pur di avere il tot di pareri necessario a stilare la proiezione?
Fatti un nodo al fazzoletto per QUALUNQUE futura gara elettorale: a
mare sondaggi e sondaggisti. È chiaro che, se lo scarto tra instant
poll, proiezioni e dati reali è risultato alla fine così assurdo il
25 sera, esso doveva essere in atto già durante la campagna
elettorale, solo che nessuno se ne era accorto.
Ma poi, come hai fatto a bruciare tutto quel
vantaggio? Berlusconi, certo, si è battuto come un leone (l'ho
sentito col fiatone, però, non vorrei che la sua fibra cedesse...),
voi non avete detto NULLA di interessante durante 50 giorni di
campagna elettorale, avete traccheggiato mentre i piranha vi rodevano
il fondo della barca, e alla fine siete arrivati a riva su un pezzo
di tavolaccio, prima degli altri, certo, ma straccioni uguali.
Sai cosa? Silviuccio diceva cose francamente
ridicole (la tempesta perfetta, il circolo virtuoso del consumismo,
il premier è una figura inutile, ecc.) e diceva SEMPRE quelle cose
in ogni occasione in cui l'ho sentito, dalla Gruber come alla
conf-qualsiasicosa, ripetitivo finché vuoi, ma almeno si capiva.
Cioè, i suoi discorsi avevano un senso compiuto, uno sviluppo
logico, per quanto non condivisibile, erano, detto in scuolese, dei
testi argomentativi inaccettabili nelle conclusioni, ma inappuntabili
nello svolgimento. Dei copioni perfetti che lui ha mandato a memoria
per ripeterli SEMPRE IDENTICI ovunque andasse, e come lo studente
secchione che non capisce quel che studia, ma si convince di aver
capito, il suo 7 nell'interrogazione (= 30% del voto italiota) se lo
è sfangato comodo. Gli italiani lo hanno ascoltato, hanno capito (o
creduto di capire) e perlomeno si sono fatti un'idea CHIARA del suo
programma, al di là della condivisibilità. E poi hanno quietamente
deciso. Da voi, da te pure, mezze frasi, periodi ipotetici senza capo
né coda, giravolte su Monti e Vendola, arrampicate sugli specchi per
il caso Montepaschi, ma alla fine contenuti boh.
Voi alla fine avete
peccato del vostro solito viziaccio: voi siete la sinistra, e a voi i
voti devono arrivare per elezione naturale ed affinità elettiva.
Detto in termini più crudi, voi vi portate dietro da tempo immemore
la convinzione di rappresentare il Bene e la Verità assoluta, che i
voti dati a voi provengano da un'umanità nobile ed eletta e migliore
agli altri. Il vero identikit dell'elettore di sinistra è quello di
una persona che si sente metafisicamente superiore a chi vota
altrove. L'altra parte politica non è semplicemente costituita da
persone che, legittimamente, non la pensano come voi, e rispetto alle
quali credete di avere idee più efficaci: no, gli altri per voi sono
esseri umanamente indegni, appartenenti ad una razza la cui esistenza
è appena appena accettabile. Ricordo troppo bene quando, dopo le
elezioni regionali del 2000 che diedero 10 regioni su 15 al
centrodestra, una sobria Grazia Francescato, portavoce dei Verdi,
così commentò il risultato della consultazione: "Ecco, questo
voto è la vittoria di un'Italia incivile e ignorante!!!". I
voti dati agli 'altri' sono voti buttati via, i veri, gli unici degni
di stare al mondo siete voi; del resto, Gigino mio, cosa significava
lo slogan di questa campagna elettorale: "L'Italia giusta"?
Perché, chi votava di là era quindi 'sbagliato'? Ancora queste
distinzioni del 2013? E volevate pure essere votati? Adesso coccolati
la patata bollente del Senato e poi facci sapere.
LAVAGNA 2: PDL, OVVERO 'PARTITO DELLA LOBOTOMIA'
Lobotomia, s'intende, non
di coloro che l'hanno votato, figuriamoci; lobotomizzati sono gli
yesmen che, di nuovo, si sono accodati allo script berlusconiano,
ricacciati ciascuno nel ruolo che lo staff di comunicazione e
mediaticità assortita che imbocca l'ex premier e i suoi uomini ha
cucito loro addosso: ecco tornare il duo d'assalto Lupi-Santanché,
deputati allo sviare sempre le discussioni dal merito e aggredire
sulla forma delle domande, costretti ad esibire una faccia che ha in realtà cessato di appartenere loro da un pezzo; ecco Alfano, con la boccuccia a culo di
gallina che sbrodola già in campagna elettorale: “Vinceremo!
Avremo la maggioranza!”, che dà le risposte che gli hanno detto di
dire, che elogia Berlusconi come l'Unico Salvatore della Patria dopo
aver sperato di sbarazzarsene, che a conteggi ancora aperti dice che
il PDL avrà sicuramente la maggioranza in Senato e che loro hanno in
fin dei conti vinto. La difesa dell'indifendibile, perché sennò si va a casa: politicanti che, pur avendo spesso altro da fare rispetto alla politica, si comportano come servi senza cervello, spinti evidentemente dall'unica cosa che le loro libere professioni non conferiscono: la visibilità. Tutti, di nuovo, risucchiati nella gigantesca
soap berlusconiana, meglio di Dallas, collocati nella parte in
commedia, a sostenere che Silviuccio ha fatto il miracolo (6 milioni
di voti persi rispetto al 2008? E la chiami vittoria solo perché a
dicembre era pure peggio?) e a millantare chissà che risultato. Ma è
così: al netto di chi, come il sottoscritto, non ne ha più potuto
dell'olocausto scolastico, di chi ha capito che ad Arcore non si
giocava a palla bollata, di chi non ha più creduto alla storiella
dei comunisti in piazza S. Pietro, di chi dopo 20 anni non ha davvero
avuto la forza bersi le solite promesse di liberalizzazioni e taglio
delle tasse, di chi ha visto troppi scandali per credere che i
magistrati sbagliassero davvero TUTTO e agissero SEMPRE per
pregiudizio politico, un 30% il PDL se l'è pure preso. Ora, non si
tratta ovviamente di dire che hanno votato Berlusca tutti gli
ignoranti che non hanno mai letto un libro negli ultimi 10 anni che
non fossero le istruzioni del telefonino, le casalinghe ubriacate da
Mattino 5, i pensionati scemi sedotti dalla balla della lettera di
restituzione dell'IMU, 'i ladri come lui', i puttanieri evasori
fiscali che vedono in lui il modello, ecc. ecc. Generico e sciocco
giudizio: il voto al centrodestra viene da chi, per scelta di tifo,
ma pure per intima convinzione, una sinistra mai veramente evoluta in
socialdemocrazia non la voterà; da chi vuole legittimamente godersi
i frutti di un'attività imprenditoriale troppo spesso minacciata da
un mare di tasse, e che in Monti ha visto solo una sanguisuga
vincolata alla freddezza dei conti da far tornare; da chi non
sopporta la spocchia (la loro, con la minuscola) del pensiero unico
sinistrese che indirizza cultura, festivàl assortiti, premi
letterari, cartelloni di stagioni teatrali, col risultato che anche
chi magari voglia di apertura culturale ne ha, si trova davanti il
desolante spettacolo di operatori del settore affogati nel
narcisismo, artisti che si parlano addosso o parlano solo tra sé,
lasciando capire che la cultura è roba per pochi; relatori di
festivàl, come certuni che sentii a Mantova, che arrivano a dire che
“Pavese non si può davvero capire, è impossibile, è troppo
superiore” e insomma cosa ci state ancora qui voi a tentare di
attingere il tesoro destinato ai Pochi Giusti.
Certo, il PDL ha
tirato su mister 'panino alla Divina Commedia' Tremonti, nel
programma enunciato nel famoso videomessaggio della discesa in campo,
s'è visto, la parola 'cultura' non compare, ma non si può davvero
contestare la scelta di chi vuole vivere del suo lavoro e vede in
Berlusconi il garante di ciò. Che poi lui sia sincero nelle sue
garanzie, è un altro paio di maniche, ma qui conta la promessa che
si è ammannita, e chi vi ha creduto merita il massimo rispetto; il
problema, ma qui il peso dell'elettorato leghista è un altro
ingrediente grave e da considerare, è il disprezzo per le agenzie
culturali come la scuola, che ha smesso da mo' di essere feudo della
sinistra, ma che lo è ridiventato perché anche chi ha una storia di
simpatie politiche tutt'altro che mancine, ad un certo punto ha
votato non il meglio, ma chi almeno garantiva meno assalti possibili.
Si tratta di un ritardo storico, figlio di politiche culturali che
hanno sempre teso a far percepire il sapere come patrimonio di pochi:
le 'genti meccaniche' sentitesi disprezzate o non interessate ai
processi di culturalizzazione, ad un certo punto hanno cercato sponda
politica in chi della cultura non sa che farsene. E cosa dovevano
fare, se il bene vero della cultura non gli è mai stato proposto?
Bravo, Silviuccio, hai
semi-rimontato, hai messo in campo di nuovo arroganza e aggressività,
hai monopolizzato i dibattiti parlando senza ascoltare, hai sparato
fuori promesse, buttato tutto in caciara, ma non avevi scelta.
Appellandoti a tutta la tua capacità di autosuggestione, hai di
nuovo, aristofanescamente, creato una realtà a tua misura, dicendo
che i tuoi sondaggi ti davano più su degli altri per creare
l'effetto convinzione nel tuo elettorato, la profezia che si
autoavvera, se ti sentivano dire che eravate vicini al PD, anche se
non era vero, si sarebbero comunque risbalditi a votarti. Qualche
slogan ad effetto, e di nuovo tutti lì. Ma stavolta, mi sa che hai
davanti a te il destino della Kallianassa: si tratta di un
molluschetto tropicale, sorta di gamberino trasparente che, messa
incinta dal Kallianasso, genera al proprio interno circa 250
kallianassini, poi li sforna tranquillamente uno ad uno, quindi muore
per lo sforzo. Ecco, per quanto questa tua ultima battaglia politica
abbia i tratti di un'epica sui generis, ovvero l'apparente vittoria
dovuta in realtà all'arretramento in tandem dei due principali
competitor a vantaggio di un terzo outsider, non so, secondo me hai
dato davvero tutto. Forse troppo. Fatti forza, sento profumo di
tempesta, ma ricordati che anche Ratzinger, dopo un po', non ne ha
più potuto...
[sipario- fine primo
tempo]
"...voi vi portate dietro da tempo immemore la convinzione di rappresentare il Bene e la Verità assoluta, che i voti dati a voi provengano da un'umanità nobile ed eletta e migliore agli altri. Il vero identikit dell'elettore di sinistra è quello di una persona che si sente metafisicamente superiore a chi vota altrove. L'altra parte politica non è semplicemente costituita da persone che, legittimamente, non la pensano come voi, e rispetto alle quali credete di avere idee più efficaci: no, gli altri per voi sono esseri umanamente indegni, appartenenti ad una razza la cui esistenza è appena appena accettabile. Ricordo troppo bene quando, dopo le elezioni regionali del 2000 che diedero 10 regioni su 15 al centrodestra, una sobria Grazia Francescato, portavoce dei Verdi, così commentò il risultato della consultazione: 'Ecco, questo voto è la vittoria di un'Italia incivile e ignorante!!!'. I voti dati agli 'altri' sono voti buttati via, i veri, gli unici degni di stare al mondo siete voi; del resto, Gigino mio, cosa significava lo slogan di questa campagna elettorale: "L'Italia giusta"? Perché, chi votava di là era quindi 'sbagliato'?" Bravo, prof! E' esattamente il tipo di atteggiamento a cui ho pensato per creare la macchietta di Canidia Sagani... http://erica-gazzoldi.blogspot.it/search/label/canidia%20sagani
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